Poche settimane fa il giovane professore italiano Paolo Taticchi, esperto internazionale di sostenibilità aziendale, ha ricevuto il premio “Talented Young Italian” dalla Camera di commercio italiana presso il Regno Unito, che ha sede a Londra. Il premio ricevuto dal professore italiano e la sua ricerca nel campo della sostenibilità ambientale delle aziende ci ricorda che unire rispetto per l’ambiente e business non è deleterio, anzi, è la giusta leva per superare in Italia due emergenze in una: climatica e occupazionale.
Per quanto l’Italia possa apparire indietro rispetto ai partner europei, sono presenti nel Paese realtà imprenditoriali di eccellenza il cui esempio pian piano ha dato vita a un effetto “contagio” positivo nella direzione dell’impresa sostenibile. Sono le benefit corporation (b-corp), che possono contare sulla prima legge europea che ne riconosce la forma giuridica (legge 208 del 28 dicembre 2015, articoli 376 – 383). Le società benefit italiane sono 500 e non tutte sono di nuova costituzione, alcune già esistevano da tempo e hanno accettato di seguire il processo di conversione richiesto dalla legge per poter ottenere la certificazione quale b-corp.
Giovani promotori di sostenibilità imprenditoriale
A Milano esiste una vera scuola dove i giovani tra i 15 e i 19 anni possono diventare i futuri mentori e formatori delle società benefit. Un caso quasi unico in Europa, ma che indica la direzione del cambiamento intrapreso dalla società, che chiede sostenibilità ambientale e umana. Essere una B-corp, infatti, significa rispettare l’ambiente e i dipendenti della propria impresa, ma anche avere rispetto dei fornitori e dei loro dipendenti. Diventare una b-corp significa fare profitto avendo rispetto a 360 gradi del territorio in cui l’impresa è radicata, delle risorse lì presenti e di chi ci vive. I giovani “changemaker” durante il percorso acquisiscono competenze imprenditoriali e di sostenibilità da impiegare sia in una loro futura nuova impresa, che nelle imprese dove andranno a lavorare, amplificando in questo modo il possibile cambiamento in positivo.
Dall’impresa sostenibile all’investimento sostenibile
Se le imprese seguono processi di conversione industriale per essere sostenibili, o nascono al 100% sostenibili, significa che il futuro del business è anche questo sostenibile. Al di là del gioco di parole, quanto qui si può comprendere è che l’investimento in società green apre a prospettive di crescita da non sottovalutare. Già oggi esistono numerose aziende attraverso le quali si possono fare investimenti green per sostenere e accelerare tale cambiamento. I comparti industriali dove questo è possibile sono molti, si va dal recupero e riciclo dei rifiuti, all’automotive elettrico, al controllo delle emissioni nocive. Nei listini delle principali borse mondiali, alcune di queste imprese verdi sono quotate e di esse è possibile acquistare le azioni. Questo è il caso della Allied Waste Industries (AW), della Covanta Holding Corp. (CVA), della Fuelt-Tech (FTEK), ma è anche possibile comprare le azioni Tesla (TSLA), la nota società di Elon Musk produttrice di auto a motore elettrico. È quindi in atto un cambiamento e gli investitori sono in prima linea e possono fare la differenza.
Investire nella green economy per cambiare il mondo
Come possono le aziende cambiare o essere costrette a riconvertirsi? Se c’è qualcuno che investe nella green economy. Il settore finanziario è forse quello che più degli altri attori riuscirà nell’intento. Il 22 settembre 2019, 130 banche mondiali, tra cui le italiane Monte dei Paschi di Siena e Banca Intesa Sanpaolo, hanno firmato i Principles for Responsible Banking. Le banche, firmando i principi di responsabilità, si impegnano a rispettare l’Accordo di Parigi sul clima siglato nel 2015 e gli Obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU. Significa che le banche s’impegnano a finanziare la decarbonizzazione industriale, a smantellare i piani d’investimento rivolti alle aziende inquinanti e a istituire programmi di finanziamento di progetti a basso impatto ambientale. In questa direzione vanno i Sustainability bond di Intesa Sanpaolo emessi in data 27 novembre 2019, i cui fondi raccolti serviranno a finanziare progetti di economia circolare.
In definitiva, investire nell’economia verde fatta di imprese rispettose dell’ambiente, si rivelerà una scelta obbligata.