Giacomo Papa tra problemi, conflitti e mille interrogativi 

“Se parlano male di te, stai fottutamente vincendo”. Chi parla, o meglio scrive così sulla sua bacheca Facebook, è il sub commissario alla Sanità del Molise, Giacomo Papa, personaggio da analizzare a fondo e non solo perché imputato in Appello a Napoli per concussione, relativamente alle pressioni esercitate su un dirigente dell’Asl di Benevento per sospendere quattro gare d’appalto. Il 13 settembre è prevista la sentenza, ma, intanto, il commissario Donato Toma ha voluto che proprio Papa fosse nominato suo sub commissario alla sanità. La domanda legittima che viene spontanea è la seguente: può una persona, rinviata a giudizio per concorso in concussione relativamente ad appalti nel mondo della sanità campana, essere nominata sub commissario della sanità molisana?

Senza considerare i trascorsi politici di Giacomo Papa, in passato braccio destro di Nunzia De Girolamo, coordinatore di Forza Italia in Molise. Può un personaggio che è stato così esposto politicamente rappresentare oggi il volto ufficiale di una struttura commissariale che dovrebbe essere per sua natura neutrale e impersonale, non ci sono conflitti di interesse? 

Ma Toma qualche domanda se l’è fatta, oppure è immune ai dettami della trasparenza e del giusto equilibrio gestionale? 

Il nome di Papa lo ha fatto lui a Speranza, mettendo quest’ultimo nei guai, perché sicuramente il ministro della Salute non sapeva nulla dei guai giudiziari di Giacomo Papa. Ma comunque sia e supponendo che Papa sia innocente fino a sentenza definitiva, come si può passare sopra a certi scrupoli, certe riserve morali, etiche e politiche che devono essere parte integrante di un buon amministratore?

Toma sorvola, sembra che non gli importi nulla, ma importa ai molisani e agli operatori sanitari molisani, che si vedono vessati e messi in difficoltà dalle politiche gestionali di Papa. 

Quando poi scrive su Facebook che se parlano male di te, stai vincendo, qualche dubbio lo fa sorgere. Qualche domanda è legittimo porsela: ma perché bisognerebbe parlare male di qualcuno, se questo qualcuno opera nel giusto?

L’impressione è che Papa abbia voluto mandare un messaggio criptico preciso, ignoti i destinatari. Né vogliamo pensare che ce l’abbia con le strutture della sanità privata, che hanno quasi l’impressione di essere trattate in maniera poco “gentile” dal sub commissario, lamentando pagamenti ritardati, mille pastoie, mille difficoltà. Chissà…

Certo è che il mondo della sanità molisana sembra essere proprio terremotato. Iorio fa approvare una legge in consiglio regionale che praticamente smentisce tutto l’operato del Commissario Toma e del suo vice, Papa. Subito dopo Toma chiede al presidente Micone e addirittura al Governo Draghi di far annullare la legge fatta approvare da Iorio. Sembra un teatro dell’assurdo, per non dire un manicomio vero e proprio. Toma e Papa fanno e sfanno, senza tregua e i molisani vanno a farsi curare fuori perché qui la sanità pubblica è stata distrutta e quella privata è in via di smantellamento. Grazie Toma, grazie Papa. (Redis)