Gemelli, parla per la prima volta dopo le sentenze il presidente Petracca: «Giustizia è fatta per i pazienti molisani»
«Abbiamo subìto un’azione indescrivibile da parte della struttura commissariale, mossa da un intento a noi sconosciuto e che ha creato anche un’aria di incertezza sul nostro operato»
Il tono è pacato e lo stile British, ma la sostanza è dirompente. Non le manda a dire il presidente del Gemelli Molise Stefano Petracca che parla per la prima volta dopo le sentenze del Consiglio di Stato prima, e del Tar Molise poi, che hanno sostanzialmente ripristinato la situazione precedente ai Decreti del Commissario ad Acta. Prima, in sostanza, che iniziasse la battaglia tra strutture private e Commissario. Battaglia su cui hanno messo la parola fine i giudici dei Tribunali.
Nel mirino di Petracca, raggiunto telefonicamente mentre si trovava in Svizzera, c’è la struttura commissariale pre Bonamico a cui manda, senza mai nominarla, messaggi precisi.
«Giustizia è fatta per i pazienti molisani»: il primo commento il presidente del Gemelli lo riserva ai cittadini della regione che hanno vissuto settimane di forte incertezze. Ma poi affonda subito il colpo: «Abbiamo subìto un’azione indescrivibile da parte della struttura commissariale, mossa da un intento a noi sconosciuto. Probabilmente l’intenzione era quella di ripianare, in modo scomposto, i conti della Regione, ma non è stato considerato che questo tentativo avrebbe creato danni alla salute dei molisani.
Ora siamo tutti più tranquilli e sollevati – prosegue Petracca -, pronti a ripartire con il nostro lavoro. Da oggi ricominceremo a prescrivere la radioterapia secondo i nostri consueti canoni di qualità, come sempre è stato fatto. Inoltre le sentenze ribadiscono un principio costituzionalmente garantito, quello del diritto alle cure. Viene sancito, senza equivoci, che non ci possono essere limiti alle spese per la salute per prestazioni salvavita e ad alta complessità e non si può imporre ai cittadini il luogo dove curarsi. Senza considerare che la mobilità attiva è un bene per questa regione, ma i decreti lo ignoravano. Le sentenze – chiosa Petracca – certificano anche un’altra cosa: il fallimento dell’azione commissariale. Struttura che ha creato anche un’aria di incertezza sulla correttezza del nostro operato. E questo è stato fatto in maniera, a volte, anche “violenta”».
Cosa auspica per il futuro, anche in relazione al rapporto con la politica e con chi gestisce la sanità?
«Noi vorremmo occuparci esclusivamente di sanità, tenere l’attenzione puntata sempre sullo sviluppo del nostro Centro, creare lavoro, assistere i pazienti, continuare ad essere un polo d’Eccellenza e non pensare a contenziosi inutili.»
In questi mesi di battaglie, c’è stato un momento in cui si è pentito della scelta fatta un anno fa?
«Pentito sicuramente no perché la scelta è stata consapevole. Sapevamo dei contenziosi in essere e conoscevamo le problematiche della commissariata sanità regionale. Sicuramente il percorso si è rivelato ancora più contorto di quanto ci aspettassimo, ma – ha concluso il presidente del Gemelli Molise Stefano Petracca – eravamo consapevoli del rischio». Mimmo di Iorio