Gemelli in vendita, i Vescovi: “Preoccupati. Il Molise non deve essere dimenticato”

La notizia non è ancora confermata ma certo sta generando caos e preoccupazione in Molise. Le indiscrezioni sulla presunta vendita del Gemelli Molise, infatti, si susseguono e sulla questione sono intervenuti anche i Vescovi del Molise che hanno manifestato preoccupazione “in particolare perché non si conoscono ancora tutte le vere ragioni di questa decisione improvvisa, le finalità di questo processo innescato dal Gemelli di Roma.

Pur consapevoli dell’urgenza di rimediare al passivo, che negli anni è andato accumulandosi, a causa dell’atteggiamento spesso ostativo della Regione Molise – si legge in una nota stampa – l’azienda non ha mai, finora, fornito dati di infruttuosità allarmante, tali da ricorrere alla vendita a privati. Anzi, l’alta specializzazione e gli interventi di innovazione, con l’acquisto recente di nuove apparecchiature all’avanguardia, stanno qualificando grandemente l’ospedale Gemelli Molise.

Più volte, i Vescovi sono unitamente intervenuti a difesa della realtà ospedaliera, inaugurata da Papa Giovanni Paolo II nel 1995, che negli anni è sempre più divenuta espressione attiva del Policlinico Gemelli. Stavolta, però, l’eccellenza clinica molisana, che è da sempre un riferimento per tutto il Sud d’Italia, rischia di perdere le sue origini, di essere emarginata come tante altre realtà presenti nelle aree interne e di essere oggetto di vendita solo per migliorare la situazione più in alto e altrove. Perdere il Gemelli per il Molise rischia di diventare un segno negativo, per tutti i cittadini, per la stessa identità molisana.

Il Molise non sia una periferia dimenticata. La Regione si assuma le responsabilità a sanare i debiti e potenzi l’integrazione con l’ospedale Cardarelli, così come è avvenuto, in forma vincente, durante il periodo difficile del covid, per i tanti ricoveri condivisi.

Potrebbe essere perciò recuperata una linea comune tra il Cardarelli e la Cattolica, perché il popolo ama questa struttura, che ha alte motivazioni etiche e sociali, applicate fin dalla prima pietra a tutela del diritto alla salute. Si mantengano con vigore tutti i posti di lavoro, incrementando la ricerca e organizzando territorialmente un solido “patto per la sanità molisana, in modo da valorizzare, per ogni specializzazione, le varie differenti realtà ospedaliere, già presenti in Molise.

I Vescovi chiedono poi di superare problematiche e ferite del passato e di puntare ad un futuro fruttuoso per tutti, in una sintesi culturale che non perda un patrimonio così prezioso e identitario come il Gemelli Molise. Si tenga conto del bene e dei servizi che l’ospedale semina ogni giorno dal 1995 in questa terra.

Si guardi, infine, alla logica dell’Economia di Francesco, dove non vince l’economia dell’esclusione, per cui il più grande domina sul più piccolo, bensì l’economia delle alleanze, dove il più grande accompagna il più piccolo. Sia questo l’unico fronte partecipato su cui avanzare decisioni e programmi, orientati ad allargare le prospettive di questo territorio, senza operazioni miopi, con ricadute negative e irreparabili sulla popolazione molisana”.

Sulla questione sono intervenuti anche i rappresentanti del Comitato Pro Cardarelli: “Su varie testate giornalistiche locali viene riportata la notizia dell’avviso di vendita della Fondazione Gemelli Molise spa per una cifra che sarebbe compresa tra i 30 e i 40 milioni di euro. Se tale notizia, i cui contorni ancora non sono chiari, dovesse essere confermata, riteniamo, in primis,  gravissimo  che di una vicenda così rilevante per le sorti della sanità molisana,  le sedi istituzionali e l’opinione pubblica siano  tenute totalmente all’oscuro. In secondo luogo riteniamo assordante il silenzio della Regione, in quanto ente accreditatore. Silenzio ancor più grave, considerando che l’acquisto della struttura da parte della Regione Molise possa essere una grande opportunità  per la sanità pubblica molisana per risolvere i suoi cronici problemi organizzativi.

Si potrebbero, infatti, colmare la carenza di personale e di spazi e, al contempo, offrire ulteriori servizi di alta specializzazione ai cittadini, quali la radioterapia e la cardiochirurgia. Sarebbe un enorme salto di qualità che potrebbe finalmente potenziare le eccellenze già presenti e, inoltre, rendere la struttura attrattiva per altri professionisti.

Il Comitato pro Cardarelli, sperando di poter essere ricevuto presto dal presidente Toma a riguardo, ritiene che l’acquisto della società Gemelli da parte della regione Molise sia una scelta opportuna, indispensabile e fattibile, considerati i fondi UE in arrivo che ammontano a cifre tre volte superiori a quelle ricevute in passato”.