Fuori dalla Sevel piovono multe, agli operai senza una Fiat vietato il parcheggio all’interno

La notizia è finita anche sulle colonne del settimanale “L’Espresso” scatenando un vespaio di polemiche su Facebook dove le ironie del caso non sono mancate. Una raffica di multe alle auto degli operai rei di aver parcheggiato in modo irregolare al di fuori dello stabilimento. Sì perché dal 2014 gli operai che tutti i giorni si recano a lavorare presso la Sevel di Atessa a bordo di un’auto che non rientra nei gruppi Fca e Psa (Peugeot e Citroen) sono costretti a parcheggiare fuori dallo stabilimento incorrendo, quindi, nelle multe elevate dalle forze dell’ordine. Multe che sono arrivate a raffica durante i giorni del 25 aprile e del 1 maggio quando più di qualcuno, causa il blocco dei trasporti dovuto alle festività, ha deciso di recarsi a lavoro anche dal basso Molise dove centinaia sono i lavoratori Sevel, con la propria vettura. E così chi si presenta a lavoro con una macchina che non fa parte del gruppo finisce per doverla lasciare fuori dai cancelli dello stabilimento nonostante lo stesso goda di un larghissimo piazzale che il più delle volte resta vuoto. A denunciare quello che si è verificato negli ultimi giorni sono state le Rsa della Fim-Cisl che hanno chiesto alla direzione aziendale un incontro urgente. Immediata è arrivata anche la replica di Fca: “Le multe che sono state elevate nei giorni scorsi dalle forze dell’ordine erano relative a gravi casi di intralcio e pericolo alla viabilità. Nella zona, a distanze non eccessive, si poteva parcheggiare regolarmente.  Anche oggi l’Azienda, che sul fronte dei parcheggi adotta soluzioni analoghe ad altri Competitors ed è da sempre impegnata in tutti i propri impianti a trovare le migliori soluzioni sul fronte dei trasporti,  è intervenuta a sostegno dei dipendenti per evitare che fossero elevate multe dalle forze dell’ordine: coloro che avevano creato situazioni di pericolo sono stati rintracciati all’interno, evitando così le sanzioni”.