“Riuscì a salvarsi per miracolo ma da quel giorno la vita di Damiano è cambiata. Sentire in televisione quanto accaduto al povero Emanuele Morganti ha riaperto una ferita mai rimarginata. Essere picchiato a sangue da quattro buttafuori è un qualcosa che non si augura a nessuno”. A parlare è l’avvocato Giancarmine Mancini (nella foto), legale di Damiano Fantozzi il ragazzo di Isernia che nel maggio del 2008 venne brutalmente pestato nel parcheggio di una discoteca di Cassino. Un mese e mezzo di coma e poi il lento ritorno ad una vita che è irrimediabilmente cambiata. Per l’aggressione a Damiano vennero individuati quattro soggetti. Uno venne arrestato con l’accusa di tentato omicidio e tre vennero denunciati. A distanza di quasi nove anni il processo in primo grado non si è ancora concluso e la prossima settimana cadrà definitivamente in prescrizione. “È scandaloso come lo Stato italiano ed in questo caso la magistratura non tuteli le vittime di reati tanto ingiusti quanto devastanti – prosegue l’avvocato Mancini -. Non ho perso una sola udienza del dibattimento per rispetto nei confronti di Damiano e dei suoi genitori”. Gli altri tre indagati, due buttafuori e il titolare della discoteca La Bocca – Omar D’Aguanno – hanno invece patteggiato la pena. Il locale venne definitivamente chiuso nel 2012 dell’allora questore di Frosinone Giuseppe De Matteis, dopo una lunga serie di verbali emessi dai Carabinieri, dai Nas e dalla Asl.