Frecciarossa Milano – Bari, la lettera di un cittadino

Continuano ad arrivare in redazione lettere di nostri lettori che sentono ancora il bisogno di intervenire sul tema, molto sentito in regione, della fermata a Termoli del Frecciarossa della linea Milano – Bari. A seguire l’intervento di un cittadino che invita ancora a riflettere sulla questione.

“Egregio Presidente,
Le recenti polemiche sulla mancata fermata del Frecciarossa a Termoli danno la misura di quanto poco contiamo per Trenitalia e per il Governo centrale. Questa scarsa considerazione mi fa sorgere il serio dubbio che ci sia o ci sia stata scarsa?incisivit? da parte di?tutti i politici locali che si sono susseguiti nel tempo.
Pu? essere visto come un discorso a cui molti si diranno allergici o, se volete, la solita critica gratuita del cittadino che deve necessariamente puntare il dito contro qualcuno, ma rimane un dato di fatto inconfutabile: a parit? di richieste, le nostre vengono puntualmente insoddisfatte.
E’ naturale che fra Termoli e Foggia la prima ? una candidata ben pi? interessante per via della sua maggiore attrattivit? turistica e industriale. Sembra che questo non sia tanto scontato per Trenitalia, forse perch? si ? deciso di far scontare al Molise inadempienze degli anni passati e non si riesce a guardare con obiettivit? al fatto che?la regione?? decisa a fare un cambio di passo.
A volte certe conoscenze possono risultare illuminanti, e un mio vecchio amico che lavora presso la dirigenza del compartimento di Napoli mi ha detto che la voce del Molise ? poco ascoltata perch? ritenuta poco credibile. Se questa ? l’impressione che diamo ai “piani alti”, non so proprio come possiamo raggiungere certi obiettivi.
Qualcuno si metter? la mano sulla coscienza interrogandosi sulla pregnanza del proprio operato o dobbiamo aspettare che qualche personaggio fantomatico cambi lo status quo con un tocco di bacchetta magica?
Spero che queste mie riflessioni suscitino profondi interrogativi e portino a soluzioni concrete per la nostra bistrattata regione”.

Cordiali saluti
Attilio Crescimbeni