Fondo di solidarietà, Sciulli: «Incomprensibili i tagli ai piccoli Comuni»

Il presidente dell’Anci Molise: «La conferenza Stato-Città aveva dato l’ok. Serve un chiarimento e la revisione dei fabbisogni standard»

«Sul Fondo di solidarietà comunale troppi piccoli Comuni subiranno un taglio, nel 2020, in media del 5 per cento. Non ci siamo. La Conferenza Stato-Città dell’11 dicembre, alla quale Uncem non è invitata, ha dato il via libera a un sistema di perequazione che doveva prevedere aumenti, agevolare appunto l’equità. Invece avviamo l’anno con un taglio, che già sta preoccupando centinaia di Sindaci italiani». Lo ha detto Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, in merito al taglio del fondo di solidarietà comunale e alla rimodulazione e lo ha rilanciato il presidente dell’Anci Molise, Pompilio Sciulli, a tutti i sindaci molisani – finora non comprensibile e comunque non accettabile – prevista dal Decreto Fiscale di fine dicembre. I Comuni stanno ricavando i dati in queste ore dal sito del ministero dell’Interno.

«Ho chiesto ai sindaci che mi hanno contattato negli ultimi giorni – spiega Bussone – di aspettare qualche settimana prima di fare il bilancio preventivo. Il Fondo viene aumentato a livello statale ma per i piccoli Comuni c’è un taglio dei trasferimenti. I conti non quadrano e domani invierò una nota con richiesta di spiegazioni al Dipartimento Finanza Locale del Ministero dell’Interno». Bussone aggiunge: «Vi è però un dato positivo sull’Fsc, grazie a un emendamento al Decreto Fiscale del Senatore Fornaro. I Comuni con Fsc negativo avranno un contributo aggiuntivo e potranno trattenere maggiori risorse rispetto al passato. Eppure tutto il resto non quadra e occorrono chiarimenti urgenti, anche per l’avvio della nuova imposta Imu più Tasi, definita in legge di bilancio, e rispetto alla necessità urgente di riscrivere le regole della finanza locale, della capacità impositiva, modificando calcolo dei fabbisogni e delle capacità fiscali, puntando su determinazione e finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni e sulla correzione degli effetti su enti deboli come i piccoli Comuni delle aree interne e montane. Per ora restiamo in attesa di chiarimenti e dati certi che riducano preoccupazioni e allarmi dei sindaci di queste prime ore del 2020».