Fondazione, i Cobas proclamano lo stato di agitazione
«Da un anno sono in corso le trattative per il rinnovo contrattuale ma per la O.S. Cobas, i giochetti al massacro per i lavoratori sono terminati»
In merito alla proposta della Fondazione Giovanni Paolo II di applicare alla struttura di Campobasso il contratto aziendale applicato all’ospedale Gemelli di Roma, la O.S. Cobas conferma, come aveva già anticipato durante il tavolo di concertazione presso la Fondazione Giovanni Paolo II, alla presenza delle altre sigle sindacali, lo stato di agitazione e l’avvio delle procedure di raffreddamento dei conflitti sindacali.
Il prossimo 8 aprile, la Fondazione Giovanni Paolo II ha convocato nuovamente i sindacati. L’O.S. Cobas fa sapere di non prendere parte ai lavori, a causa del comportamento assunto dalla Fondazione Giovanni Paolo II che insiste nel voler sostituire, sic et simpliciter, il contratto applicato con il contratto del Gemelli.
Detto contratto «ci siamo rifiutati di discutere – fa sapere la segreteria regionale dei Cobas, Maria Luisa Di Bianco – poiché applicato ad una struttura ospedaliera con caratteristiche completamente diverse da quella di Campobasso». Malgrado le numerose occasioni di discussione e confronto sono state registrate una serie di inadempienze da parte della struttura sanitaria del capoluogo. «Nonostante le tante discussioni, si perde sempre l’occasione per agire al meglio – spiega la Di Bianco – Abbiamo, infatti, riscontrato la mancanza di concrete trattative per il rinnovo del contratto e abbiamo riscontrato anche l’assenza di corrette relazioni sindacali».
Da un anno sono in corso le trattative per il rinnovo contrattuale ma per la O.S. Cobas, i giochetti al massacro per i lavoratori sono terminati. Il sindacato di base non siederà più ai tavoli «se le convocazioni, conclude la segreteria regionale Cobas – non fisseranno altri punti all’odg e tantomeno se la convocazione non citi espressamente una proposta alternativa a quella attuale».
Per il regionale dei Cobas sarebbe auspicabile un tavolo prefettizio urgente con tutte le maestranze interessate.