File e lunghe attese al Centro per l’Impiego. Manzo (M5S): la soluzione c’è
Il Sistema Informativo Lavoro
Fare notte per conquistare un posto e avere la possibilità di richiedere un certificato importante che potrebbe anche voler dire avere una chance di lavoro. Imprecare e lamentarsi per non essere arrivati troppo presto (nel cuore della notte) e andare via a mani vuote. L’insostenibile situazione che si è venuta a creare al Centro per l’Impiego di Campobasso è oggetto di una riflessione dell’esponente pentastellata Patrizia Manzo che individua nel Sil (Sistema Informativo del Lavoro) una possibile soluzione. Ecco l’analisi che non lesina stoccate alla classe politica che è al governo in Regione:
«Impegnati come sono ad elaborare leggi che poi vengono impugnate, a discutere di Ogm e bed&breakfast, a minacciare cambiamenti epocali nella composizione della Giunta regionale che poi si risolvono in un desolante e gattopardesco ‘rompete le righe’ perché a parole si cambia tutto per non cambiare nulla nella realtà, dal 22 luglio dello scorso anno risulta dispersa in qualche cassetto la mia interrogazione sui SIL, il sistema informativo del lavoro.
Forse, se fosse stata calendarizzata e affrontata in aula, qualcuno ai piani alti si sarebbe accorto che la miccia era già stata innescata e la bomba deflagrata con il caso del Centro per l’Impiego di Campobasso era solo questione di tempo. Un diritto leso quello delle centinaia di persone costrette a fare la fila dall’alba per poter essere fra i venti utenti giornalieri che il poco personale presente negli uffici può supportare.
Il Sistema Informativo del Lavoro è la base informativa per la piena funzionalità dell’osservatorio del mercato del lavoro e permette alla Regione, anche in collegamento con il sistema nazionale del lavoro, di elaborare la pianificazione regionale degli interventi di politiche del lavoro, valutare l’impatto di tali politiche e collaborare con l’Osservatorio nazionale del mercato del lavoro, con Anpal e con Isfol. Sia chiaro, serve personale formato e in grado di accelerare le procedure lì dove si incrociano domanda e offerta di lavoro, si richiedono in via esclusiva certificazioni rilevanti per chi cerca, ha trovato oppure – e capita sempre più spesso – ha perso la propria occupazione. Ma bisogna anche entrare nell’ottica di idee che esistono tecnologie e supporti informatici che non possono essere considerati come entità aliene.
Il Sistema Informativo Lavoro è l’insieme delle strutture organizzative, delle risorse hardware, software e di rete relative alle funzioni ed ai compiti inerenti il collocamento e delle politiche attive del lavoro e la Regione ha l’obbligo – fino ad oggi sempre disatteso – di connessione e di scambio dei dati tramite il SIL: tra l’altro la nostra agenzia Molise Lavoro dovrebbe esercitare compiti di collegamento con il SIL, di gestione delle banche dati dei servizi per il lavoro, garantendo il collegamento con il Sistema informativo Nazionale e l’omogeneità degli standard informativi. Il Cipe nel 2005 ha stanziato oltre 82 milioni; con l’Accordo di programma quadro in materia di politiche del lavoro del 2007 si è poi articolato il progetto unitario di sostegno e mantenimento del livello occupazionale, 3 milioni per il Sistema informativo lavoro regionale: nel 2015, la Molise Lavoro ha aggiudicato il Sil, la Regione nel riprogrammare le risorse, ha inteso implementare il servizio in 2 distinte fasi: la prima del valore finanziario di 250.000 euro necessarie per l’aggiornamento dell’architettura di base del Sistema , e la seconda del valore finanziario di 750.000 euro con l’obiettivo quello di adeguare la strumentazione e gli standard di servizio al modello di governo del mercato del lavoro e di promozione delle politiche attive. I soldi ci sono, gli atti pure, il bando di gara è stato espletato e dove siamo?
Ad oggi, siamo fermi al passato, alle tirate di orecchie che Toma annuncia di fare al dirigente e all’assessore, quello stesso che fino a qualche giorno fa era a rischio. La Befana ha portato al governatore una calza piena di sì: una maggioranza più coesa, non più traballante, quel voto che salva l’Esecutivo. Insomma, abbiamo trascorso due anni tra rimpasti annunciati, proposte di legge che poco hanno a che vedere con una qualsiasi visione di quelle che sono le emergenze del Molise (quando non vengono impugnate dal Consiglio dei Ministri!), si arriva sempre fuori tempo massimo nelle situazioni che invece richiederebbero tempismo e coraggio. Lunedì chiederò di sapere che fine ha fatto la mia interrogazione del 22 luglio 2019 nella quale chiedevo a Toma di sapere i tempi per la costituzione di un unico Sistema informativo del lavoro della Regione Molise non più procrastinabile; gli atti redatti in ordine a tale fine, lo o stato attuale di funzionamento della piattaforma e la destinazione delle risorse».
