Festeggiamenti per i riccesi classe 1948

RICCIA

Un momento per ritrovarsi e brindare ai settant’anni di vita. Un appuntamento divenuto ormai evento irrinunciabile per i nati nel 1948 che periodicamente si radunano per celebrare il loro compleanno. La tradizione di riunirsi per festeggiare insieme davanti ad una bella torta con tanto di candeline è iniziata nel 1978 quando per la prima volta i riccesi all’epoca trentenni diedero il via a questo piacevole momento di condivisione.

L’appuntamento si è ripetuto nel tempo ogni dieci anni, anche se l’ultima volta è stato replicato cinque anni fa. Il programma, che per l’edizione 2018 è stato fissato per lo scorso 29 settembre, ripropone tappe fisse. In mattinata una visita al cimitero e la commemorazione dei defunti, a seguire la Santa messa celebrata nella chiesa della Santissima Annunziata e quindi il pranzo in un ristorante del posto.

Nel 1948 furono a Riccia ben 295 i nuovi nati. Le cicogne erano in quegli anni più impegnate di oggi nel consegnare fagottini rosa e celesti alle famiglie del posto! Il destino di tanti li ha portati lontani dal borgo natio, principalmente per motivi di lavoro. Così molti, valigie alla mano, partirono incontro ad una nuova vita per l’Italia e soprattutto per l’estero. Quelli rimasti in Molise non rinunciano a questa loro festa, ricorrenza che quest’anno si è arricchita della presenza di un altro settantenne illustre. Ha preso infatti parte ai festeggiamenti a Riccia anche l’arcivescovo di Campobasso-Bojano Mons. GianCarlo Bregantini, pure lui classe 1948. Una giornata di spensieratezza, un’occasione per tracciare il bilancio di quanto vissuto, per ricordare eventi condivisi e per alzare in alto i calici brindando alla vita.

AGNESE GENOVA