Festa dell’Uva a Riccia, 89esima edizione senza carri

RICCIA. La seconda domenica di settembre è da sempre sinonimo a Riccia della Festa dell’Uva. Un’occasione per celebrare il frutto della vite ma soprattutto di condivisione, socialità, convivialità, allegria. Un fiume di gente si riversa lungo le strade della città per ammirare quei piccoli e grandi capolavori nati dall’ingegno e dalla bravura dei carristi, che realizzano opere d’arte con tralci, chicchi, grappoli e nettare di Bacco. Una comunità in festa accoglie calorosamente migliaia di visitatori e turisti a suon di musica, canti, balli, brio contagiosi. In tempi di Covid, però, tutto cambia. E così l’edizione del 2020 della più importante manifestazione riccese è stata quest’anno rivista. Una scelta sofferta ma inevitabile, come fanno sapere gli organizzatori: “Il comitato della festa dell’uva di Riccia, sentiti i carristi e in accordo con il sindaco e l’amministrazione comunale, ha dovuto per questo anno, suo malgrado, modificare profondamente la festa. Non è stata una decisione semplice da prendere ma non poteva essere altrimenti. Le rigide restrizioni imposte dalla normativa vigente e l’aumento dei contagi non ne avrebbero consentito il normale svolgimento se non snaturandola, essendo essa notoriamente all’insegna della condivisione e della socialità. L’89esima festa dell’uva id Riccia ha visto quest’anno la celebrazione dei soli riti religiosi in onore della Madonna del Rosario, anche essi tenuti in forma ridotta, senza processione e con una messa officiata dal parroco padre Antonio Curcio nel pomeriggio di sabato pomeriggio in piazza Municipio.  Niente festeggiamenti civili né la sfilata dei carri allegorici domenica 13 settembre”. In onore della festa, come simbolo del passato ed auspicio per il futuro, sono stati sistemati in piazza Sedati parti dei carri della scorsa edizione, elementi scenografici, frammenti di memoria. “Nonostante tutto la tradizione è viva nei nostri cuori” recita una scritta ai piedi dei pezzi in esposizione. Una tradizione profondamente sentita dai riccesi, sconvolta anch’essa dalla pandemia che continua a tenere sotto scacco l’intero Pianeta. ag