Festa dell’Immacolata, omaggio alla Madonnina in piazza Regina Elena a Termoli

REDAZIONE TERMOLI

In occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, come da tradizione si è rinnovato  a Termoli l’omaggio alla Madonnina in piazza Regina Elena. Un momento di riflessione e preghiera animato dal vescovo della Diocesi di Termoli – Larino, Gianfranco De Luca,  insieme al parroco di San Timoteo, don Benito Giorgetta, al parroco della Cattedrale, don  Gabriele Mascilongo e alle comunità parrocchiali della città.  Al termine della preghiera dell’Angelus, accompagnata da canti mariani, i Vigili del  Fuoco del distaccamento di Termoli, coordinati dal comandante, Aldo Ciccone, hanno  deposto un omaggio floreale ai piedi della statua della Madonnina servendosi di una  scala attrezzata. Numerosi i fedeli, provenienti anche dai centri limitrofi, che hanno  partecipato all’evento in un luogo che in passato rappresentava il limite della città e che oggi  è un punto di snodo nel centro abitato. Presenti, tra gli altri, i rappresentanti  dell’amministrazione comunale.

Nel breve discorso introduttivo, mons. De Luca ha fatto riferimento all’ultimo rapporto del  Censis da cui emerge la forte litigiosità degli italiani come un “popolo incattivito e rancoroso” e la beatificazione, avvenuta oggi a Orano in Algeria, di diciannove religiosi  come martiri cristiani, tra i quali anche un vescovo ricordati da Papa Francesco in piazza  San Pietro.  Un’esortazione, quella del Vescovo di Termoli-Larino “a non essere arrabbiati e litigiosi
ma persone che non vivono nella paura e sono pronte a seminare fraternità e  accoglienza.  Ogni giorno proprio Maria, che ricordiamo con gioia in questa solennità, ci dice di non  temere. I martiri sono stati uccisi in odio alla fede ma non hanno avuto paura e sono stati  promotori di fraternità nella loro missione: questo è il vero spirito che dovrebbe  appartenere a ogni cristiano.  Un invito a riflettere e a condividere questi temi in famiglia e nella società nel cammino di  preparazione al Santo Natale con “la certezza che l’amore è più forte dell’odio e che solo
se rispondiamo al male con il bene possiamo dirci figli di Maria e costruttori di una  umanità nuova che alimenta in Gesù e nella Madre di tutti tanti germogli di amore e di  speranza”.