Festa della donna, Cgil Molise: la parit? ? lontana

CAMPOBASSO. In occasione della festa della donna, la segreteria confederale della Cgil Molise vuole ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.
“Il cammino verso il riconoscimento dei propri diritti – si legge in una lunga nota del sindacato a firma della segretaria confederale Lillina Brunetti – per le donne ? stato particolarmente lungo e difficile perch? nei Paesi sono state considerate diverse e inferiori all?uomo. Oggi sia la costituzione della Repubblica italiana, sia molte leggi affermano la parit? dei sessi, tuttavia nella gran parte del mondo la donna ? ancora lontana da godere di una piena parit? dei diritti con l?uomo in campo economico, sociale culturale e politico. Per quanto concerne il mondo del lavoro, le donne svolgono lavori discontinui, saltuari, precari, stagionali, part-time con retribuzioni basse. E’ necessario dire che il part-time ? in forte aumento e che troppo spesso ? involontario, anche nella felice ipotesi di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato le donne, a parit? di mansioni con gli uomini, guadagnano comunque almeno il 30% in meno dei loro colleghi maschi.
Non c?? parit? salariale, cos? come non c?? una complessiva politica di genere che veda la questione femminile nella sua interezza: lavoro, retribuzioni, servizi sociali, tutela adeguata della maternit? e paternit?, tutela di genitori di disabili, norme che realmente permettano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Dai dati Istat emerge che le donne in caso di maternit? sono molto spesso costrette a dimettersi a seguito della carenza dei servizi per l?infanzia e che se si rioccupano lo fanno ne 60% dei casi solo dopo ben 5 anni di inattivit?. Un altro dato preoccupante – continua la Cgil Molise – ? quello degli infortuni e delle malattie professionali, le donne sono principalmente occupate nel ramo dei servizi, in attivit? normalmente meno pericolose di quelle industriali ma comunque soggette al rischio che si corre negli spostamenti casa – luoghi di lavoro.
Secondo la Cgil – continua Brunetti – un potente strumento per colmare il divario retributivo di genere ? la contrattazione collettiva; la crisi ha colpito in modo differenziato gli uomini e le donne. Nel caso delle donne l?insicurezza e la precariet? dell?occupazione, orari di lavoro pi? ridotti, il lavoro a tempo parziale e la segregazione occupazionale sono spesso aumentati. Le misure di austerit? e riforma hanno compreso tagli salariali nel settore pubblico, ove la forza lavoro femminile ? predominante, ed una pressione a congelare i salari minimi concordati per legge o tramite la contrattazione collettiva, nonch? la riduzione dei diritti e delle prestazioni di maternit? e congedo parentale e le limitazioni sugli accordi in tema di conciliazioni vita/lavoro ed orario di lavoro flessibile negoziati tramite la contrattazione collettiva. L?Italia, – continua la Cgil Molise – uno dei paesi pi? colpiti dalla crisi, ha registrato le maggiori difficolt? a salvaguardare le retribuzioni delle donne, conseguentemente anche nella nostra regione. Ma quali sono le vie da seguire per il futuro? Dare un ruolo chiave alla contrattazione collettiva per colmare tanti divari, il sindacato svolge un ruolo fondamentale nell?estirpare disuguaglianze di genere radicate e strutturali sebbene, in una situazione di crisi, ci? richiede nuove teorie sul modo in cui le questioni di genere possono essere inserite pi? efficacemente nelle strategie, nelle politiche e nella rappresentanza sindacale.
Per ultimo, non per importanza, la Cgil esprime la massima solidariet? a tutte le donne lavoratrici dipendenti vittime di molestie ed esprime forte stupore in merito al decreto legislativo del 15 gennaio 2016 n.8 che ha depenalizzato il reato di aborto clandestino. Non considerare la particolarit? del reato di aborto clandestino, inserendo nel calderone delle depenalizzazioni, rischia di scoraggiare le donne che dovessero avere complicazioni, in particolare le pi? deboli, precarie ed immigrate, a recarsi in ospedale, con gravi rischi per la loro salute. La festa della donna non ? solo mimosa, si chiede buon senso da parte della politica”.