Federalismo differenziato, Di Lucente replica all’assessore Mazzuto

Dopo la nostra intervista all’assessore regionale e coordinatore regionale della Lega Luigi Mazzutto, è arrivata la replica del consigliere regionale Andrea Di Lucente.

«Il federalismo differenziato una cosa positiva per il Molise? L’assessore Mazzuto ha dichiarato tutto questo perché non si è accorto di essere in Molise e crede di far parte della giunta regionale della Lombardia o del Veneto: è l’unica spiegazione plausibile.

Come può un assessore del Molise, per giunta quello con delega alle Politiche del Lavoro, quindi colui che ha più di tutti il polso della situazione della regione, pensare una cosa del genere? In un territorio in cui le grandi aziende hanno chiuso e non hanno alcuna intenzione di tornare (a meno che non vengano attuate una serie di riforme strutturali che il governo invece di agevolare frena in tutti i modi), dove il lavoro è un’emergenza senza fine e dove l’assessore – sempre lui – sembra scomparso, come potrà mai essere positivo il federalismo differenziato? E’ una presa in giro. E’ negare l’evidenza sapendo di farlo.

Comprendo che l’assessore Mazzuto debba difendere un provvedimento che è stato caldeggiato dal suo stesso partito per difendere l’immenso bacino di voti che hanno nella ricche regioni del Nord e in Emilia Romagna. Comprendo che, da coordinatore regionale della Lega, debba difendere la linea ‘nazionale’. Ma quando si tradisce così apertamente il proprio territorio si dovrebbe pensare bene a quello che si fa.

I consiglieri regionali (sia noi di maggioranza che i colleghi della minoranza) questa scelta l’hanno fatta: hanno messo davanti a tutto l’interesse del Molise, non quello di un solo partito. Abbiamo presentato tre mozioni da discutere nel prossimo consiglio regionale proprio per cercare di bloccare una misura che per il Molise sarà un’ulteriore mazzata.

Qui ci sarebbe da dover pensare a misure come la fiscalità di vantaggio,a eliminare il peso delle tasse su tutto il territorio del Molise, altro che contribuire ad aumentare il divario tra Nord e Sud, tra cittadini di serie A e quelli di serie B. E i principi di sussidiarità, di inclusione? Non possiamo rimanere a guardare in silenzio, spacciando una misura che decreterà la morte del Sud Italia per un’opportunità».