Fase 2: Toma: «Io avrei aspettato un’altra settimana per riaprire tutte Regioni»
«Staremo attenti e cercheremo di educare la popolazione alla prudenza. In Molise ci auguriamo turisti dal Nord»
«La prudenza dovrebbe essere patrimonio di noi
italiani, lo abbiamo imparato a nostre spese. Le riaperture non causano,
immediatamente, delle movimentazioni di persone, ma tra una chiusura e una
riapertura completa c’è sempre un periodo grigio perché giustamente c’è timore. Io personalmente avrei aspettato un’altra
settimana per poi riaprire tutti insieme, però faccio molto gioco di
squadra e capisco che le Regioni del Nord hanno necessità di riavviare la macchina
economica per tutta Italia». Lo afferma all’Adnkronos il presidente della
Regione Molise Donato Toma sull’intenzione del governo di riaprire gli
spostamenti tra Regioni dal 3 giugno.
«Staremo
particolarmente attenti e cercheremo di educare la popolazione alla prudenza
– continua – Io avevo previsto una quarantena per gli arrivi e l’ho tolta
domenica scorsa. In questo momento non ho restrizioni in programma, vedremo
cosa succede la prossima settimana che è cruciale perché avremo anche i dati dopo
le riaperture del 18 maggio. Le decisioni si prendono giorno per giorno,
programmazione a lungo termine con questo virus non si può fare – continua –
Vedremo come sono l’andamento settimanale del ministero della Salute e i nostri
dati Asl. Ora il Molise è a contagio ridottissimo, abbiamo avuto un picco fuori
scala legato a una comunità rom, ma abbiamo immediatamente risolto la
situazione».
Riguardo all’idea di qualche regione, in particolare della
Sardegna, di introdurre una sorta di certificazione per chi arriva Toma
commenta: «Io sono sempre presente ai tavoli nazionali e internazionali e per
la mia esperienza il passaporto sanitario non ha una grande valenza. Se faccio
un tampone oggi potrei essere negativo e positivizzarmi dopo qualche giorno,
quale è il senso? – ha concluso – Il test sierologico di massa serve per
beccare qualche positivo in percentuale, ma non in termini assoluti. I lombardi?
Sono stati i più colpiti e ingiustamente accusati di scarsa attenzione. Più
volte ho espresso il sostegno della mia Regione al presidente Fontana perché
avere 11 milioni di abitanti e gestire la locomotiva d’Italia è diverso. Prima
di muovere accuse ad altri, bisogna mettersi nei panni di un governatore e di
una struttura complessa. Noi ci
auguriamo che i lombardi, come veneti o piemontesi” e gli altri cittadini
del Nord “a luglio possano venire in Molise per far ripartire il turismo».