Ex Ittierre, la protesta arriva in Consiglio regionale

Domani sit-in davanti a Palazzo D’Aimmo per chiedere il pagamento della mobilità in deroga

L’avevano promesso ed ecco che, a distanza di pochi giorni, l’annunciato ufficiale: Domani mattina gli ex lavoratori Ittierre porteranno la loro protesta dinanzi a Palazzo D’Aimmo dove si svolgerà la seduta del Consiglio regionale. Troppi ancora i dubbi in merito al pagamento della mobilità in deroga, ormai attesa da luglio. Nubi ancor più scure se si considera che l’ammortizzatore sociale è stato già autorizzato anche per tutto il 2019. Ma è ormai dallo scorso mese di luglio che gli ex dipendenti dell’azienda tessile di Pettoranello sono a “secco”. In questi mesi, attraverso la costituzione del Comitato “Lavoro e Dignità” forte si è fatta sentire la loro voce, sia nei confronti del governo regionale che di quello nazionale. Ma nulla da fare, nessun risultato tangibile nonostante le rassicurazioni provenienti da più parti.

Ora il sit-in arriva proprio dinanzi al Consiglio regionale. «Alle ore 9.15, da piazza del tribunale di Isernia, partiremo in pullman alla volta di Campobasso – si legge nella nota del Comitato LeD, per approdare in consiglio regionale, al fine di attuare la nostra ennesima protesta! Ma non sarà l’ultima e non sarà isolata! I motivi, ormai tristemente noti a tutti, sono quelli di sani e sacrosanti rivendicazioni: mobilità in deroga scaduta a luglio dello scorso anno e il progetto lavoro finalizzato al ricollocamento nel mondo del lavoro dopo un’adeguata riqualificazione. Richieste talmente serie da non aver ricevuto altrettante serie risposte da parte dell’apparato governativo nazionale e regionale. Cercheremo di capire chi sta ingannando gli ex lavoratori, chi tra Lega e 5 Stelle a livello nazionale e la maggioranza mista a livello locale, trascina la questione senza tener conto della disperazione della gente. In pratica, i soldi per coprire la mobilità, sono stati stanziati dal governo? Se si, quanti e se sufficienti per il fabbisogno; se si, cosa aspettiamo ad erogare le spettanze! Se no, diciamolo chiaramente e ognuno si assumerà le responsabilità del caso, ma non è detto che a noi vada bene. Ma cercheremo di capire anche, aldilà dello stanziamento nazionale, che fine hanno fatto le risorse per le politiche passive della regione Molise e del perché non si inizia con quelle che si hanno a disposizione per soddisfare in parte le aspettative.

Ma, se per la mobilità si sta cercando lo scaricabarile, per le politiche attive si sta giocando una partita squallida. Abbiamo da tempo illustrato – fa sapere il portavoce del Comitato, Emilio Izzo – un nostro progetto per la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e turistico, definito dallo stesso presidente Toma, ottimo, eppure nessuno ad oggi ci ha convocati per gli accordi del caso. Qui non ci sono scusanti né attenuanti, martedì ci dovranno dire chi sta remando contro l’unica proposta di rilancio di un settore strategico utilizzando gli ex lavoratori del bacino dell’Area di Crisi Complessa. E non diciamo altro, a domani».