Estranei ai fatti, assolti camici bianchi

Erano stati accusati di “frode nelle pubbliche forniture”. Sotto la lente dei carabinieri del Nas coordinati dall’allora comandante Antonio Forciniti era andata a finire una importante gara di appalto per l’acquisto di una costosa apparecchiatura e di una ingente quantità di prodotti disinfettanti destinati alla sanificazione delle sale operatorie. Adesso, però, “dopo cinque anni di calvario”, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Larino ha assolto con formula piena il primario ospedaliero e il caposala dell’ospedale civile di Termoli, Antonio Licursi.

I fatti risalgono a diversi anni fa quando i militari dell’Arma del Nucleo Antisofisticazione del comando di Campobasso avevano analizzato la procedura di quell’importante gara di appalto per l’acquisto di una costosa apparecchiatura e di una ingente quantità di prodotti disinfettanti destinati alla sanificazione delle sale operatorie. Per i carabinieri alla base di tutto ci sarebbe stata una “frode nelle pubbliche forniture” e a processo ci erano arrivati i due camici bianchi che nell’udienza di martedì presso il tribunale di Larino sono stati assolti dal giudice per le udienze preliminari Elena Quaranta. All’udienza, “a conclusione di una odissea giudiziaria durata cinque anni”, il giudice, all’esito delle requisitorie del Pm dottoressa Meo e dell’arringa difensiva degli avvocati Roberto D’Aloisio e Gianluca Ottaviano, difensori dei due dirigenti, ha sentenziato decidendo per l’insussistenza di qualsiasi ipotesi criminosa a loro carico e assolvendo con la formula più ampia i due dirigenti sanitari dichiarandoli assolutamente estranei ai fatti.