Escursionista morto, il magistrato dà l’ok ai funerali
Il 36enne laziale è morto domenica scorsa mentre scalava Monte Marrone
Il magistrato di turno ha firmato il nulla osta. I familiari di Massimo Capocci, 36enne di Picinisco (Frosinone) morto ieri mentre si arrampicava su Monte Marrone, hanno riottenuto la salma del loro caro. Sarebbe stato un malore a stroncare il giovane che, nella tarda mattinata di domenica, insieme a un gruppo di amici si trovava sul versante molisano delle Mainarde, nell’agro di Rocchetta al Volturno.
Il giovane avrebbe battuto violentemente la testa. Inutili i soccorsi, dapprima dei suoi compagni d’avventura e poi del personale del 118, giunto sul posto grazie a un’eliambulanza proveniente da Pescara, e dei volontari del Soccorso Alpino. A indagare sull’accaduto i Carabinieri della Stazione Forestale di Pizzone con i colleghi della Stazione di Colli al Volturno.
L’escursionista è stato caricato a bordo dell’elicottero e trasportato presso il campo sportivo di Scapoli. Da lì a bordo di un’ambulanza è stato trasferito presso l’obitorio del cimitero di Rocchetta al Volturno a disposizione del magistrato di turno per gli accertamenti del caso. A seguito dei quali lo stesso ha dato il nulla osta per lo svolgimento delle esequie. Ieri pomeriggio, nel cimitero di Picinisco c’è stato l’ultimo straziante saluto a Massimo.
Molto conosciuto in paese. Figlio dell’ex sindaco, Adelchi Capocci, il giovane era un fotoreporter freelance. Avvicinatosi al mondo degli scatti da autodidatta, aveva deciso della sua passione un vero e proprio lavoro. Nel 2014-15 frequenta il Master in Fotogiornalismo Contemporaneo presso “Officine Fotografiche Roma”. Subito dopo inizia la sua carriera che lo porterà a interessarsi di tematiche di carattere sociale, ambientale ed antropologico. Un impegno costante grazie al quale ha ottenuto alcuni prestigiosi premi internazionali. Gratificazioni ricevute in questi anni in diverse città, tra cui Parigi, Mosca e Tokio.