Eolico a Campomarino, la Chiesa a difesa del territorio: convocato un incontro
Un incontro per ragionare e chiedere alla politica una legge che regolamenti l’utilizzo delle energie rinnovabili. E’ di questo che si discuterà nel corso dell’incontro che è stato convocato per giovedì 17 giugno a Nuova Cliternia, dalle 18, dal Comitato per la salvaguardia del territorio molisano presieduto da don Michele Di Pietrantonio e dall’ex assessore del Comune di Campomarino, Anna Saracino. Sotto la lente è andata a finire la realizzazione di un parco eolico tra Campomarino e Portocannone che nelle scorse settimane è stato anche oggetto di servizi della stampa nazionale e che molto scalpore ha suscitato tra le comunità locali. Il progetto, infatti, vedrebbe la realizzazione di pale eoliche all’interno di territori che sono votati all’agricoltura e soprattutto alla coltivazione delle uve per i vini presenti in zona con una ricaduta in termini economici e sociali che potrebbe essere rilevante. Di qui l’intenzione di parlare del progetto e di quello che si può fare per evitarlo che ha visto anche l’invito esteso ai consiglieri regionali, agli imprenditori e ai sindaci di Termoli, Campomarino, Ururi e Portocannone al quale parteciperà anche il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, da sempre molto vicino alle tematiche ambientali. “Non siamo contrari alle energie rinnovabili – ha affermato don Michele – ma dobbiamo interessarci al bene di tutti e questi sono progetti che vanno perseguiti con rispetto e chiarezza. Vogliamo che questa sia una scelta che venga condivisa anche con le comunità locali e che venga posta massima attenzione al progetto che non deve andare a mortificare l’agricoltura altrimenti sarebbe la devastazione per l’economia locale. Dobbiamo pensare a noi stessi ma anche a tutta la comunità”. Dello stesso avviso anche l’ex assessore Anna Saracino. “Questa è una battaglia a tutela del territorio – ha affermato – perché il nostro è un territorio ricco che fornisce gran parte del Pil regionale, è una delle zone più produttive della nostra regione e va salvaguardata”.