«Quando il cittadino, che chiede di fruire di diritti basilari ed irrinunciabili quali tranquillità e riposo, non si sente affatto tutelato in tal senso da parte delle istituzioni pubbliche preposte, quando questo avviene ecco manifestarsi senza remore il forte dissenso di chi si vede privato del minimo per una vita degna di tal nome, appunto tranquillità e riposo. A quel punto il cittadino fa sentire tutto il proprio dissenso, mostrando piena sfiducia verso l’apparato pubblico. Tutto questo accade a Venafro all’indomani delle recenti disposizioni sindacali in materia di emissioni di sorgenti sonore all’esterno di esercizi commerciali della città, in parole povere di musica, suoni ect. ad altissimo volume e sino a notte inoltrata dinanzi ai locali d’intrattenimento, ossia bar e simili, tra l’altro senza indicare metodi e valori possibili. Il tutto scaturisce quale conseguenza delle ultime disposizioni del Sindaco della città in materia di limitazione degli orari di attivazione di tali sorgenti sonore all’esterno degli esercizi d’intrattenimento, che così recitano : il 24, 25 e 31 dicembre 2019 e 5 gennaio 2020 le sorgenti sonore sono da spegnersi alle h 3,00 del giorno seguente ; il 27 e 28 dicembre 2019 ed il 3 e 4 gennaio 2020 le stesse sorgenti vanno spente alle h 2,00 del giorno seguente ; il 26, 29 e 30 dicembre 2019 e l’1 ed il 2 gennaio 2010 vanno invece disattivate entro le h 24,00. Tali disposizioni, decisamente eccessive secondo coloro che abitano nei pressi dei locali di pubblico intrattenimento maggiormente frequentati, cosa che riguarda Corso Campano cioè la strada centrale della città, se tengono conto del maggiore afflusso di gente nel periodo festivo e della necessità di contemperare i diversi interessi coinvolti, quali l’iniziativa economica privata, la possibilità concreta di svago ed il corretto utilizzo del tempo libero,”non considera nella maniera giusta e dovuta -affermano contrariati quanti abitano lungo il predetto Corso Campano- il nostro diritto al riposo, visto che si autorizzano le emissioni sonore esterne sino alle 3 di notte. Sulla carta si scrive -proseguono tali cittadini- della necessità di rispettare tale nostro diritto, ma nella pratica tanto non avviene, visto che si autorizzano suoni e musica all’esterno degli esercizi commerciali sino a notte inoltrata, addirittura sino alle 3, alle 2 di notte. No, non ci sentiamo affatto tutelati dalle istituzioni pubbliche locali e chiediamo una immediata revisione di quanto appena disposto, al fine di restituire decenza e decoro alla nostra città, meritevole di ben altro. Tra l’altro nelle ultime disposizioni in materia da parte della casa municipale venafrana mancano le indicazioni di metodi e valori dei suoni da poter emettere, il che contribuisce a rendere incontrollabile l’intera materia”. Una proposta da avanzare al Palazzo di Città di Venafro ? “La revisione immediata di tali impossibili disposizioni sindacali. Certamente vanno considerate le iniziative economiche private, la possibilità concreta di svago ed il corretto utilizzo del tempo libero, come si legge nel documento municipale, senza però dimenticare che il cittadino ha diritto a riposo e tranquillità e che la città deve continuare a fregiarsi di decenza e decoro».
Tonino Atella