Emergenza al Veneziale: pazienti parcheggiati per giorni sulle barelle

Difficoltà nel trovare posti letto e pazienti che, per questo, restano ‘parcheggiati’ per ore, spesso per giorni. Anche se le loro condizioni di salute sono gravi. Una vera odissea quella che ormai da tempo vivono utenti e personale del Pronto Soccorso del ‘Veneziale’ di Isernia. Disagi enormi per i malati e situazione non facile per medici e infermieri, che fanno i salti mortali pur di garantire l’assistenza agli utenti. Ma non è facile. “Si continua a vivere l’inferno del Pronto soccorso – il commento su Facebook del dirigente medico del reparto Lucio Pastore – La progressiva opera di demolizione del servizio pubblico la si vede proprio lì. Pazienti accatastati, per giorni in attesa di posto letto, mancanza di personale con difficoltà enorme a dare risposte decenti, mancanza di mezzi per poter accelerare diagnosi e terapie. Alcune volte risulta un mistero di come una simile realtà possa non scoppiare. Dopo aver ceduto più di 150 posti letto pubblici a privati convenzionati locali, se per caso c’è necessità per qualche paziente nostro di avere un posto letto per patologie neurochirurgiche, si hanno enormi difficoltà per avere risposte. Sembra quasi di dover chiedere un favore e non di aver accesso per diritto dei pazienti a quegli spazi”.

Per Pastore non ci sono dubbi. “La politica – ha evidenziato – ha sottratto ai nostri pazienti quei posti letto per cederli ai privati. Questi li usano per lucrarci sopra con pazienti provenienti da altre regioni. Quindi ci sono sempre difficoltà per i nostri pazienti. Ma quello che più lascia esterrefatti è come mai nessuna di quelle persone sottoposta a disagi enormi si ponga la domanda: perché tutto questo? Li vedi rassegnati a un destino di disagio come cosa ineluttabile. Del resto è nella natura umana adattarsi a tutto. Poi si cercano risposte individuali tramite conoscenze e amicizie. Chi è privo di conoscenze e amicizie ha più difficoltà”.

“Forse è anche inutile continuare a scrivere di tutto questo. Chi come me ha visto crescere la struttura negli anni ’80 con personaggi come il professor Di Pietro ed il dottor Durante e, poi, l’ha vista progressivamente decadere a causa un mondo politico-clientelare, fino alla distruzione finale che stiamo vivendo per privatizzare il sistema e trarne profitto, non può che avere amarezza. Ma il mondo è fatto di uomini. Questi uomini vogliono questo e non si può andare contro il flusso del destino. Ora, dopo aver distrutto il sistema sanitario, tutta quella classe politica, in campagna elettorale, si erge a paladina della stessa. L’ipocrisia umana non ha limiti, ma gli uomini vivono di illusioni e anche questa volta i pifferai magici avranno la meglio. Attendiamo fiduciosi – conclude Pastore – il passaggio finale”.