Edificio nella zona della colonia marina, «quale futuro?». Scatta l’interrogazione

Una interrogazione per conoscere quello che sarà il futuro dell’edificio nella zona della colonia marina di Petacciato. E’ quanto hanno prodotto i consiglieri comunali di minoranza Matteo Fallica e Giuliana Ferrara. Sotto la lente la zona della marina di Petacciato. “Infatti nell’aprile scorso – affermano i due – abbiamo appreso da una delibera di giunta che l’edificio della colonia verrà ceduto tramite un bando pubblico dal Comune in cambio della costruzione di un capannone pomposamente definito “palazzetto dello sport”. Ricordiamo agli smemorati che l’edificio della colonia marina è un bene del Comune e, quindi, di tutta la collettività. Per questo, come minoranza abbiamo sempre sostenuto che la svendita, in questo caso permuta, di beni di tutti è un’operazione da scongiurare.Questa posizione era anche la stessa dell’allora minoranza del duo Di Pardo-Caruso (ci sono le delibere di consiglio nelle quali si legge che sostenevano che la colonia marina non si doveva vendere!). Ora nella delibera di giunta si legge che quei beni “non assolvono più, secondo motivata valutazione della amministrazione…, funzioni di pubblico interesse.” Piacerebbe conoscere quale sia stata questa “motivata valutazione” e da chi sia stata formulata: così, tanto per rendersi conto delle competenze e dell’acume del valutatore.In questo contesto di mediocrità amministrativa (cui si associa sempre la presunzione) si è dato inizio alla corsa alla svendita. Abbiamo domandato: quando l’edificio della colonia marina sarà ceduto? Ci è stato risposto che sarà ceduto contestualmente alla sottoscrizione della convenzione e non a fine collaudo del palazzetto, come abbiamo suggerito noi. Quindi, la ditta aggiudicataria acquisirà immediatamente l’immobile e poi inizierà i lavori del palazzetto. Vi sembra giusto? Capite la fregatura? Nel frattempo potranno capitare imprevisti, interruzioni dei lavori per varie cause e per varie ragioni, che prolungheranno la consegna dell’opera, fino alle future generazioni. Per evitare questo rischio, abbiamo suggerito di affidarsi a quella vecchia massima che recita: “volere tappeto? dare cammello”: cioè cedere l’edificio della colonia marina al momento della CONSEGNA del capannone finito. Suggerimento cestinato. Una cosa però, su nostra sollecitazione, ci è stata garantita: l’edificio non cambierà destinazione di “attività ricettiva ed in qualche modo sociale” e quindi non può essere trasformato in mini appartamenti da vendere singolarmente. Vedremo. Come pure verificheremo quale sarà e a chi effettivamente fa capo la ditta che si aggiudicherà l’affare. Non vorremmo ritrovarci i soliti amici degli amici. Intanto ribadiamo la netta contrarietà alla cessione di un bene della comunità, tanto più a queste condizioni. E ci opporremo in ogni sede. L’edificio della colonia marina non è proprietà dell’attuale amministrazione comunale, anche se qualcuno di questi sedicenti amministratori pensa il contrario”.