Lentamente la regione sta uscendo dall’incubo, principalmente grazie ai vaccini
Cinquecentosessantanove. Non è solo un numero, ma sono persone. Che hanno perso la vita in Molise in questi due anni di pandemia a causa del Covid: 569 le vittime sul territorio regionale. Ma se contiamo anche i molisani deceduti fuori regione, dopo essere stati trasferiti con quei terribili voli della speranza lontano dalla proprio terra che non poteva curarli, il conto sale ad oltre 600.
Sono trascorsi esattamente due anni da quando il Covid ha fatto ufficialmente la sua comparsa in Molise. Era il 2 marzo del 2020 e il paziente 1 della nostra regione fu identificato all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove giunse da Montenero di Bisaccia. I sintomi sospetti, ce n’erano tanti in quel periodo che li manifestavano, e poi l’esito dirompente: tampone positivo. Fu un calvario per la signora Lucia che ha trascorso 20 giorni in terapia intensiva, ma alla fine ha battuto il Covid, uscendo dall’incubo. Dall’incubo, molto lentamente, sicuramente più lentamente del resto del Paese, sta uscendo anche il Molise. E se finalmente, dopo due anni, si intravede nitida la luce in fondo al tunnel, è soltanto grazie ai vaccini. Per il resto poco è cambiato nella sanità regionale. Tanto che il Molise, a distanza di 24 mesi, resta l’unica regione in Italia (lo era anche un anno fa) a non avere un ospedale Covid dedicato. Arriverà, probabilmente, quando non servirà più (almeno per il Covid). Ma i cittadini certamente non dimenticano quanto successo in questi due anni. Tra voli della speranza, Esercito, Croce Rossa, reparti al collasso, difficoltà nell’assistenza ai pazienti. Un inferno durato due anni. Ma ora che la porta d’uscita dal Covid è sempre più vicina, quella della giustizia potrebbe iniziare ad aprirsi. red