Droga, due indagati preferiscono non rispondere al primo interrogatorio

Operazione Pinocchio di Procura e Squadra Mobile. Scena muta all’interrogatorio di garanzia: una strategia difensiva

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere due fra i principali indagati nell’ambito dell’inchiesta antidroga che Procura e Squadra Mobile hanno chiamato in codice “Operazione Pinocchio” che ha disarticolato un gruppo di persone dedito all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sabato 2 novembre si è tenuto l’interrogatorio in carcere a Campobasso a carico del 43enne Massimo Amoroso e della sua compagna 38enne Margherita Mandato (fra l’altro già reclusa nel sezione femminile del carcere di Chieti per altri reati). Entrambi hanno preferito rimanere in silenzio, presumibilmente su suggerimento dei propri avvocati di fiducia che stanno già approntando una strategia difensiva atta a mitigare la misura restrittiva adottata nei confronti dei loro assistiti.
Nel corso dell’indagine sono stati identificati circa 250 consumatori di stupefacenti, documentando circa 1.700 cessioni di sostanza; circa 3.000 le dosi di stupefacente sequestrate del tipo cocaina, crack, eroina, hashish, marijuana e metadone e circa 7.000 le cessioni rilevate sia con attività investigativa tradizionale che con attività tecnica di intercettazione.
Sono stati operati due arresti in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e due arresti in esecuzione di misure cautelari per reati contro il patrimonio commessi con la finalità di procacciarsi il denaro per l’acquisto di stupefacente. Sequestrati, inoltre, circa 10.000,00 euro in contanti più svariate carte di credito e postepay ricaricabili utilizzate per il pagamento della droga. Le fasi finali dell’esecuzione delle misure e delle perquisizioni hanno interessato le Province di Campobasso, Foggia, Isernia, Caserta, Chieti, Roma e Bologna, coinvolgendo oltre alle Squadre Mobili di quei capoluoghi di Provincia, anche personale delle Squadre Mobili di Napoli, Salerno, Benevento, Bari, Avellino, Frosinone, Latina, Bologna e Potenza nonché il personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Napoli e Roma, del Commissariato di P.S. di Civitavecchia, impegnando nella sola Provincia di Campobasso 146 agenti, 3 squadre cinofile della Questura di Pescara con il supporto di un elicottero della Polizia di Stato del Reparto volo di Bari.
Per la prima volta nella città e Provincia di Campobasso sono stati sottoposti a perquisizione personale e domiciliare 49 assidui assuntori di stupefacente, soggetti che pur non sottoposti ad indagine, intrattenevano rapporti con gli indagati per l’acquisto della droga. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 0,43 gr di eroina, 2,20 gr di hashish, 0,41 gr di marijuana, un bilancino di precisione e per due delle persone sottoposte a perquisizione è scattata la denuncia all’Autorità Amministrativa per detenzione di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90. L’attività di indagine ha tratto origine da diverse segnalazioni di cittadini residenti a Campobasso, nel Quartiere “Venezia”, esasperati per la presenza, specie in via Quircio e via Iezza, di numerosi soggetti che si recavano di notte e di giorno nell’appartamento di via Quircio al civico 9, base operativa dello smercio di droga, inizialmente gestita dalla coppia. Un quartiere battezzato – a seguito dei numerosi servizi di appostamento operati dalla Polizia – come la nuova “Scampia” campobassana, con “vedette” pronte a segnalare ai protagonisti dello spaccio, ogni accesso nella strada di personale in divisa.