Vi starete chiedendo che titolo è mai questo, visto che il Milan, dopo aver allevato il suo ormai ex portierone , avergli dato la possibilità di consacrarsi e, dopo aver sganciato 24 milioni di euro netti ( circa 48 al lordo), più altri 4 netti al fratello Antonio, nell’ultimo romanzato rinnovo, nel 2017, lo perde a zero euri . Molti ricorderanno il duo milanista Mirabelli-Fassone e le fatiche indicibili fatte per spuntare l’ultimo rinnovo del contratto, difficoltà certificate dalle immagini che fecero il giro del mondo il 18 Giugno 2017, quando in un Italia-Danimarca Under 21, l’area di porta di Donnarumma venne riempita di dollari di carta. Anche allora sembrava fosse difficile far apporre al gigante di Castellammare,il prezioso autografo in calce contratto quadriennale, in scadenza , appunto, Giugno 2021.Magari anche gli attuali dirigenti del Milan forse speravano nello stesso esito, vista la declamata fede rossonera spesso manifestata dal buon Gigio, e, forse, sono partiti in ritardo con le negoziazioni.Riconosciamo però che anche noi pensavamo che, dopo l’approdo del Milan in Champions, fosse quasi scontata la permanenza, e la trattativa che si allungava pericolosamente verso la scadenza contrattuale,finalizzata solo ad ottenere un ingaggio più alto .Invece, si è tristemente materializzato per i tantissimi appassionati del diavolo, una beffa così grande, da sembrava irreale.Non per mano della Juve ( anche qui una sorpresa) , visti i rapporti più che confidenziali tra il direttore della Juve Nedved ed il manager di Gigio , quel Raiola, che ,insieme al socio Cecoslovacco Nehoda, aveva gestito tutta la carriera sportiva dell’allora calciatore, cominciata in Italia nella Lazio del connazionale Zeman.A spuntarla è stato il ricchissimo club Francese-Quatariota ( PSG) , che, se non fosse perché non tutti i club cedono i loro migliori calciatori, acquisterebbero la qualsiasi..Ma, avremo modo di approfondire questo tema..Tornando al titolo, sembra che i francesi abbiano fatto al Milan quello che i meneghini fecero , con la stessa azione, a qualche altro..Ed infatti alludiamo proprio ad una cosa del genere.Pochi probabilmente conoscono quello che è accaduto nell’estate del 2013, quando il Milan con una mossa molto astuta del plenipotenziario del tempo Galliani, riuscì, a sorpresa, a tesserarlo , beffando l’Inter a cui era quasi naturalmente destinato.Anche allora la questione non fu affettiva, come venne fatta passare , ma meramente economica.Cosa normale in un mondo ( quello del calcio), fatto di professionisti, ma , con lo stesso metro, non è legittimo prendersela più di tanto oggi.All’epoca, il presidente della scuola calcio stabiese,Asd Calcio Napoli, Ciro Amore, ed il papà del calciatore Alfonso, avevano firmato un pre contratto con il responsabile del settore giovanile interista Roberto Samaden.Di più: l’Inter, aveva anche iscritto il giovane Donnarumma al primo anno di Ragioneria a Milano, dopo una cinque giorni di visita alle sue eccellenti strutture.Correva l’agosto del 2014.I nerazzurri ,seguivano già da alcuni anni il predestinato portiere stabiese, forgiato in quel periodo dal maestro Ernesto Ferraro, che già aveva lanciato nel grande calcio altri portieri nati in zona, come Mirante, Iezzo e Mimmo Cecere; ma non riuscì a portarlo prima a Milano per la apprezzabile volontà della famiglia di terminare le scuole medie a Castellammare.Tornati a casa dopo il tour con l’Inter per preparare il trasloco a Milano, la famiglia Dommarumma lo fece davvero , finendo però sull’altra sponda del Naviglio..In tutti questi anni, la storia che abbiamo sempre sentito, è stata quella che Gigio e la sua famiglia erano tifosi del Milan, anche per la militanza del fratello Antonio ( più grande d’età), che già militava nelle giovanili del club.Se davvero però ci fosse tutta questa mozione degli affetti, oltre ad un pizzico di riconoscenza per quello che anche il Milan ha dato a Donnarumma, forse il modo migliore per risolvere questa spinosa vicenda sportiva sarebbe stato quello di accettare il rinnovo con i rossoneri ( 8 netti a stagione),che comunque offrivano il palcoscenico della Champions , magari non da protagonista come il PSG, ma, parliamo di un fuoriclasse che comunque ha solo 22 anni..Se non avesse creduto nel futuro prossimo della sua squadra del cuore, avrebbe potuto firmare un rinnovo,prevedendo dopo il primo, oppure dopo il secondo, una clausola di risoluzione contrattuale unilaterale, ad una cifra congrua, soprattutto per lui, diciamo attorno ai 20 milioni di Euro.Crediamo che sarebbe stato il modo migliore per coniugare la sua ambizione, con la riconoscenza verso chi lo ha lanciato nell’Olimpo del calcio a poco più di 16 anni.È andata diversamente,ma, alla luce di quanto narrato, sembra essere finita in pareggio…
Francesca Arbotti