Sono venti i Comuni del Molise che domani, 20 settembre, e lunedì, 21, saranno chiamati a rinnovare il sindaco e il consiglio comunale. Si tratta di una tornata di elezioni amministrative sicuramente particolare, che si sarebbe dovuta tenere in primavera ma che è stata bloccata dall’emergenza Covid-19. Per il Molise sono chiamati al voto i residenti di Comuni al di sotto dei 15mila abitanti per i quali, quindi, non è previsto il turno di ballottaggio. Sarà eletto sindaco la persona che ha ricevuto il 50% più uno di coloro che hanno espresso la propria preferenza.
Tra i Comuni maggiori in termini di numero di abitanti chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale ci sono Agnone per la provincia di Isernia che non ha il sindaco uscente essendo stato commissariato, Bojano e Montenero di Bisaccia per quella di Campobasso. Anche nel caso di Bojano non c’è un sindaco uscente mentre per Montenero di Bisaccia l’uscente è Nicola Travaglini che non potrà ricandidarsi come primo cittadino avendo già effettuato due mandati consecutivi. Gli altri Comuni della provincia di Campobasso chiamati al voto sono Bonefro (uscente Nicola Giovanni Montagano che probabilmente si candiderà nuovamente), Casalciprano (uscente Elio Castelli), Cercepiccola (uscente Michele Nardacchione), Lupara (uscente Pasqualino Morinelli), Pietracatella (uscente Luciano Pasquale), Pietracupa (uscente Camillo Santilli), Provvidenti (uscente Salvatore Fucito), Roccavivara (uscente Franco Antenucci), San Giuliano del Sannio (uscente Angelo Codagnone).
Per la provincia di Isernia, oltre ad Agnone, i Comuni chiamati al voto sono Conca Casale dove non c’è sindaco uscente, Montenero Val Cocchiara (sindaco uscente Filippo Zuchegna), Poggio Sannita (uscente Giuseppe Orlando), Pozzilli (uscente Stefania Passarelli), Roccasicura (uscente Fabio Milano), Sant’Angelo del Pesco (uscente Nunziatina Nucci), Santa Maria del Molise (senza uscente), Sesto Campano (uscente Luigi Paolone).
Domani e dopodomani si voterà, come noto, anche per il referendum confermativo per l’abolizione del numero dei parlamentari.