Disavanzo da 1milione e mezzo, parte «operazione verità». Chiamato il Mef

Il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, “puntualizza” dopo le accuse del centrosinistra. Sotto la lente anche la gestione delle spese nell’ultimo quinquennio

L’ha definita una «operazione verità». Non le ha mandate a dire Francesco Roberti, sindaco di Termoli durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessore Vincenzo Ferrazzano e i consiglieri Miele e Pinti. Sotto la lente le accuse che gli sono state lanciate sia in consiglio comunale che nell’ultimo comunicato stampa «a firma di Pd, VotaXTe e Italia in comune, dove però di politico non c’è nulla se non offese gratuite». Roberti non ci sta a passare per «vigliacco politico come sono stato definito». Sotto la lente le questioni tecniche relative al pagamento della ditta che ha effettuato i lavori di riparazione dopo la bomba d’acqua del 10 luglio «essendo stato un evento eccezionale va riportato in consiglio comunale e pagati dalla ditta che ha fatto i lavori». E se il centrosinistra, nella sostanza, ha imputato a Roberti ritardi nella gestione della “pratica”, è lo stesso primo cittadino a chiarire i ritardi che, a suo dire, l’ex  amministrazione Sbrocca avrebbe impiegato nella gestione delle stesse pratiche. «Nel 2015 per gli eventi atmosferici del 5-6 marzo la deliberazione di Giunta è stata fatta il 13 novembre e chissà quando è andata in consiglio. Sempre nel 2015 un altro evento alluvionale ha portato il deliberato di Giunta il 12 giugno. Sbrocca dice a me che io non controllo e lui che faceva?». Secondo Roberti la reazione dell’ex amministrazione è dovuta «al fatto che sto cercando di scardinare il cerchio magico e perché ho detto che farò un controllo sull’attività amministrativa e i nostri funzionari dirigenti saranno giudicati per la loro produttività. C’è una divisione tra la funzione politica e quella amministrativa che ha l’obbligo di far sì che gli atti siano tutti conformi alla legge». Sotto la lente di Roberti anche il disavanzo delle casse comunali pari a «1milione 500mila euro. Ho mandato al Mef una lettera chiedendo che venga inviata una ispezione ministeriale sugli atti del Comune prodotti nell’ultimo quinquennio e qualcuno da quel momento non sta dormendo più». Secondo il primo cittadino «ci sono legali termolesi che hanno parcelle che devono ancora essere pagate mentre altri legali pugliesi a cui è stato pagato tutto. Nel consiglio che faremo a breve abbiamo già quantificato in 600mila euro i debiti fuori bilancio per le spese legali. Hanno lasciato il Comune con un disavanzo di 1milione 500mila euro ma come giustificheranno un consulente tenuto per 5 anni a 500mila euro?». E ancora sotto la lente le spese in viaggi e trasferimenti. «Sbrocca mi accusa che stiamo facendo tante commissioni ma si è dimenticato di raccontare ai termolesi le innumerevoli richieste di rimborso per missioni? Ho chiesto di capire come sono state maturate queste spettanze. Il mio staff costa ai contribuenti 1500 euro al mese e a tutti e tre ho fatto il tesserino perché devono badgiare in entrata in uscita. La rimborsopoli – così l’ha definita Roberti – sarà posta sotto controllo perché non si può pensare che solo nel 2018 ci siano stati 7mila euro di rimborsi per viaggi vari. Quella che ho avviato è una operazione verità. Certo è che io la notte dormo tranquillo e sereno».