Differenziata, in Molise il costo medio pi? basso

CAMPOBASSO. Un recentissimo rapporto di Confartigianato attesta che in Italia il costo medio per abitante per il servizio di raccolta dei rifiuti ? di 170 euro. La regione dove il costo ? pi? alto risulta essere il Lazio, con 220 euro per abitante e la Regione dove si paga meno ? il Molise con 116 euro per abitante. A dare la buona notizia ? stato direttamente l?assessore regionale all?Agricoltura Vittorino Facciolla sul suo profilo Facebook sottolineando l?impegno del suo comune, San Martino in Pensilis, dove attualmente risiede e dove era primo cittadino fino a pochi anni fa prima di essere eletto in Consiglio regionale. ?Una bella menzione va al comune di San Martino in Pensilis – ha scritto Facciolla – per il sesto anno consecutivo comune ?riciclone? d?Italia, ove il costo per abitante del servizio di raccolta dei rifiuti ? inferiore a 90 euro. Secondo la rilevazione di Confartigianato, negli ultimi cinque anni le tariffe relative alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti urbani sono?aumentate del 22,6%, il 12,8% in pi? rispetto alla crescita media del costo di questo servizio (+9,8%) registrata nell?Eurozona.?168,14 euro ? la cifra pro capite?che, moltiplicata per la totalit? degli italiani, rivela una spesa complessiva che lascia il segno: 10,2 miliardi di euro. L?analisi si basa su una rielaborazione dei dati espressi nel?Rapporto Rifiuti Urbani 2015?dell?ISPRA?che, oltre a fornire dati quantitativi e qualitativi aggiornati su produzione e raccolta differenziata a livello nazionale, regionale e provinciale, riporta informazioni in merito al monitoraggio dei costi dei servizi di igiene urbana e dell?applicazione del sistema tariffario. I risultati che ne derivano sono poco confortanti: non solo in termini economici, ma anche considerando le coscienze verdi dei cittadini, a grave rischio frustrazione. A dispetto delle petizioni promosse da Legambiente e altri gruppi ambientalisti negli anni, il dato che emerge ? infatti che attualmente la tassa dei rifiuti non sempre corrisponde alla quantit? di rifiuti prodotti, ma subisce l?influenza di costi fissi che vanno a incidere pesantemente sugli importi. Inoltre, secondo quanto riportato da Confartigianato, a un aumento delle tariffe di frequente corrisponde, a livello geografico, una peggiore qualit? del servizio. In testa alla classifica delle regioni, infatti, svetta il?Lazio, dove ai 214 euro di costi per abitante (+27% rispetto alla media nazionale) corrisponde la pi? alta percezione di sporcizia delle strade. A poca distanza, segue la?Liguria?con 211,75 euro/abitante (25,9% in pi? rispetto alla media nazionale), poi la Toscana?con 208,25 euro/abitante (23,9% pi? della media), la?Campania con 205,02 euro/abitante (superiore del 21,9% rispetto alla media italiana),?l?Umbria?con 190,23 euro pro capite (+13,1%) e la Sardegna con 188,90 euro per abitante (+12,3% rispetto alla media nazionale). L?impennata ? stata registrata specificatamente negli anni?2012-2015, traducendosi in un rincaro del 12,5%, che tradisce una differenza del 7,4% in pi? rispetto alla media degli aumenti nell?Eurozona, fermi al +5,1%. Colpa del costo della vita? Non esattamente, visto che l?inflazione, nel periodo preso in esame, ha subito una crescita inferiore addirittura di nove volte e mezzo.? Alla luce di questi dati e di una produzione di rifiuti che torna a essere in crescita (83 mila tonnellate in pi??nel 2014 rispetto al 2013 corrispondono a un incremento di 0,3%, in contrasto con il trend di riduzione del triennio precedente), risulta chiaro come il meccanismo di raccolta, gestione e smaltimento di rifiuti sia perfettibile secondo standard di sostenibilit? che consentano un sistema contributivo basato su efficienza e meritocrazia.