Di Marzio pubblica i bonifici: «Importi non rilevati»

Replica a stretto giro di posta il Senatore Luigi Di Marzio sui presunti rimborsi non versati. Lo fa con un post sulla sua pagina facebook dove allega foto che certificherebbero la sua buona fede. Ecco il testo a sua firma e alcune delle foto dei bonifici.

«Allo Staff MoVimento 5 Stelle.
A riscontro della comunicazione in oggetto (all.1) accludo copia di tutti i versamenti regolarmente effettuati (all.2), a fronte di specifica quantificazione degli importi richiesti -ma ciononostante non rilevati- relativamente al periodo in causa.
Provvederò altresì tempestivamente, all’atto della comunicazione del relativo ammontare, al conguaglio di eventuali ulteriori somme dovute, delle quali non mi fosse finora pervenuta richiesta.
Non senza dover tuttavia evidenziare, a proposito di tale computo, inevitabilmente opinabile ed aleatorio, come, al di fuori della indiscutibile contabilizzazione dell’importo dei versamenti contributivi INPS, oggetto di trattenuta da parte del Servizio per le Competenze del Senato (all.3) -costituenti spesa addebitata personalmente a me in diretta conseguenza dell’intervenuto mandato parlamentare, poiché non più a carico alla ASReM, di cui sono dipendente collocato in aspettativa senza assegni- non mi avvalgo di ulteriori detrazioni di spese personali, poiché possibile oggetto di strumentali speculazioni, rispetto alle quali non intendo consentire qualsivoglia eventualità di coinvolgimento; tantomeno in presenza addirittura della intervenuta decurtazione del mio reddito imponibile, a seguito dell’esercizio dell’attuale mandato parlamentare, come riscontrabile in atti pubblici del Senato.
Al riguardo non dovrebbe altresì neppure sfuggire come la mancata registrazione dei versamenti effettuati -adempimento peraltro presumibilmente di limitatissima onerosità per quanti vi abbiamo dimestichezza per compiti di supervisione- ed inequivocabilmente verificabili, risulti pertanto solo formalmente giustificata dalla circostanza che non abbia potuto provvedervi direttamente.

Ciò a causa della indisponibilità di qualsiasi sorta di collaboratori incaricati delle relative incombenze -i corrispettivi della cui opera vengono pertanto integralmente restituiti all’amministrazione del Senato- in conseguenza della rinuncia a tale ausilio, compiuta al fine di evitare l’addebito a carico del contribuente di oneri per l’impiego -peraltro anch’esso sovente oggetto di illazioni- di figure professionali i cui compiti rischierebbero di sostanziarsi in una mera narcisistica celebrazione della committenza.
Cordialmente».