Decreto “spalmadebiti”, il M5S: «Altri 150 milioni scaricati sulle future generazioni»

I consiglieri pentastellati uscenti e ricandidati, Greco, Primiani, Nola e De Chirico bocciano la norma varata dal governo sul disavanzo di amministrazione e lanciano un aut aut alla maggioranza di centrodestra: «Ci aspettiamo che entro il 24 giugno portino in Aula un bilancio di Previsione, altrimenti ci rivolgeremo agli organi di controllo»

«La norma varata dal governo getta benzina sul fuoco e spalma sulle future generazioni altri 150 milioni di euro di debiti e, per come è scritta, si dichiara la morte contabile della Regione. Significa che ogni anno 15 milioni saranno sottratti al bilancio, non si potranno fare investimenti con i fondi europei e non ci sarà denaro per far funzionare la macchina amministrativa». Il capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Andrea Greco, insieme coi colleghi (e ricandidati), Angelo Primiani, Fabio De Chirico («una Regione che non ha un bilancio è gravissimo») e Vittorio Nola, boccia senza appello il decreto “Spalmadebiti” varato nelle ultime ore dal Consiglio dei ministri in merito al disavanzo di amministrazione della Regione e stronca, di contro la soddisfazione espressa «dai vari Lotito, Toma e Della Porta che, in campagna elettorale, ci avevano promesso un intervento straordinario, ovvero soldi da dare alla Regione per ripianare il debito. Invece, hanno semplicemente detto che al debito pregresso dobbiamo sommare anche questo».
Per soprammercato, «la Corte dei Conti ha detto che c’è bisogno di un intervento straordinario dello Stato», aggiunge Greco, mentre adesso «il governo fa saltare in aria tasse della Regione con il centrodestra che pensa che o governano loro o si chiude». Per cui, «al momento, con il bilancio non approvato, le assunzioni sono tutte bloccate. Ci aspettavamo che il documento contabile venisse portato in Aula, altrimenti non ha senso andare a votare a giugno e significa aver pagato la macchina regionale sostanzialmente per fare campagna elettorale e questo per me è inaccettabile. Mi aspetto che fino al 24 giugno queste persone riescono a portare in Aula un bilancio di Previsione. Se così non sarà –conclude il capogruppo M5S – avranno delle responsabilità contabili gravissime che noi sottoporremo agli organi di controllo».
Ad avviso del consigliere Nola, «non sembra esserci l’intenzione di convocare l’assemblea attuale, in cui si dovrebbero discutere diversi provvedimenti tra cui la norma sul Garante dei Diritti della Persona sui cui la magistratura amministrativa si è pronunciata (annullando la nomina di Paola Matteo e fissando la discussione al prossimo 8 giugno, ndr), ma trapela, invece, l’intenzione di rinviare tutto a dopo le elezioni».
A Roma, «premesso che l’atto era necessario, per il Molise è stata firmata una cambiale in bianco – osserva Primiani – stanti i 3.700 euro pro capite di debito pubblico; il personale carente dopo 5 anni passato da 117 a 17 dirigenti; le mancate assunzioni e quelle sbagliate in sanità con i bandi usciti “magicamente” nell’ultimo mese, ma che saranno bloccati perché le assunzioni non si possono fare. I cittadini molisani non meritano di essere presi in giro – conclude il consigliere pentastellato – e meritano di voltare pagina e affidarsi a gente nuova». (adimo)