«Il governatore Toma, nel corso del Consiglio regionale di ieri, – ha scritto Micaela Fanelli, capogruppo Pd – ha annunciato urbi et orbi che “la Regione Molise ha una ‘montagna’ di debiti” (533 milioni di euro) che deriverebbero dai “residui attivi e passivi precedenti alla mia amministrazione e a quella ancora precedente”. Motivo per cui ha scritto al Ministro Fitto e al Ministro Giorgetti chiedendo di svincolare a copertura 41 milioni del Fondo sviluppo e coesione, Fsc 2021-2027.
La domanda a questo punto è: ma se ne accorge dopo quattro anni e mezzo di mandato?
Una giustificazione tardiva e probabilmente funzionale solo al prossimo giudizio di parifica della Corte dei Conti, che giustamente sta avanzando una serie di rilievi che potrebbero portare ad una mancata parifica, con tutte le spiacevoli conseguenze che ne deriverebbero per l’intero Molise.
Quella di accertamento di tutti i residui, infatti, era un’operazione che andava avviata all’atto dell’insediamento, non allo scadere della legislatura.
E farlo tanto tardivamente ingenera il legittimo dubbio che, in questo modo, Toma tenta di accollare il problema del ripiano al suo successore. Forse nel tentativo di uscirne ‘immacolato’?
La verità è che ha atteso nel partire per evitare di ripianare. Farlo oggi è più comodo. E chi verrà, vedrà.
Applausi, rabbia e lacrime.»