Da Tutto il calcio alla diretta TV

GENNARO VENTRESCA


Sono giorni difficili, sono giorni pesanti. Resi leggeri da un ricordo che mi riporta indietro di mezzo secolo. Era il 1959. E da un’idea elaborata da Guglielmo Moretti, Roberto Bortoluzzi e Sergio Zavoli, su Radio Uno nacque la rubrica sportiva più amata dagli italiani. Altro che cucina… E’ stato Tutto il calcio minuto per minuto il nostro domenicale compagno più fedele. Stando in tinello, in salotto o allo stadio, le voci di Ferretti, Ameri, Ciotti e, prima donna, di Nicoletta Grifoni ci hanno inviato, in diretta, l’andamento dei principali campi della A e della B.

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Dopo aver rimarcato il corale attestato di riconoscenza per i cronisti più famosi, un chiaro e sincero apprezzamento credo meritino quelli che li hanno seguiti e che continuano la loro opera, anche se il cambiamento dei tempi ha fatto perdere un po’ d’ascolto alla trasmissione, ma non certo il brio, la qualità e il suo lato romantico.

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Chi non c’era può solo immaginare cosa sia stato per noi, sentire dal vocione rotondo e bonario di Enrico Ameri, i due gol lampo segnati dai rossoblù contro il Cesena. Eravamo felici come bambini di sapere che i molisani sparsi in tutto lo Stivale avessero potuto gioire con noi, grazie ai tempestivi interventi del principe dei radiocronisti italiani. Che imparai a conoscere meglio al San Paolo, prima dei collegamenti di Campobasso-Taranto, valido per gli spareggi.

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Oggi si apre un’altra vetrina, se vogliamo meno luminosa, ma non meno piacevole, per il nostro club. Per la prima volta, nell’ora canonica del pomeriggio della domenica, i rossoblù di D vanno in diretta, in tv. Una rete giovane, fresca quanto ambiziosa, Sport Italia, a campionato in corso ha voluto investire sulla quarta serie dei calci d’angolo. E alla seconda uscita ha scelto proprio il match in programma oggi, con i nostri ragazzi che vanno a far visita alla capolista Notaresco.

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Il vostro artigiano della scrittura ne ha viste tante e per questo può raccontarne alcune. Ci fu un tempo che finimmo in schedina. Ricordo che ci sentimmo felici come i bimbi al luna park. Prova ne sia che sui social ancora postano per la nostra squadra schedine del totocalcio che inizialmente si chiamava Sisal, dal nome del suo ideatore, un triestino dalla vista lunga.

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Peccato che ci si presenti come una sedia zoppa sul piccolo campo della regina dl girone. Ah, se avessimo vinto, come dovuto, la sfida con l’Avezzano, lo spirito sarebbe stato diverso. La cupola della società sarà lì, ad accarezzare un sogno. Accompagnata da un gruppo di fedelissimi disposti a concedere sempre una prova d’appello. In attesa di poter rientrare nel pantheon della categoria, buon pro ci faccia questo appuntamento su Sport Italia. Al vostro cronista non resta che sperare che i nostri ragazzi gli possano regalare una prova d’amore. Sarebbe già qualcosa.