Da Termoli agli States per essere premiato tra i “guru” del Funnel
L'esperienza di Giovanni Perilli: «Il Molise è una terra che amo ma che si deve mettere in gioco»
REDAZIONE TERMOLI
Può una sola “strategia” di marketing (“in italiano e in un mercato di nicchia”) permettere di generare più di un milione di dollari? La risposta è sì se si sale sul palco del Funnel Hacking Live di Russell Brunson, ideatore di Click Funnels, a Nashville in Tennessee per ritirare la targa del 2CommaClub, il premio assegnato ai “geni” del marketing. E se detta così sembra quasi di parlare di “fanta-vendita” c’è chi, in Italia, ci è riuscito davvero per un premio che, una volta tanto, parla anche un po’ molisano. Quest’anno infatti, sul palco di Nashville è salito anche un marketer che il Molise e Termoli li conosce bene ma che ha deciso di fare “armi e bagagli”, trasferirsi a Milano e gettarsi anima e corpo nello studio di una disciplina forse ancora sconosciuta ai più ma che è destinata a diventare il futuro della crescita di aziende che puntano a conquistare il mercato. Lui si chiama Giovanni Perilli, per anni ha raccontato, da giornalista, la realtà molisana; quella fatta di cronaca e piccole e grandi crisi (anche aziendali) e oggi è entrato a fare parte di quella ristretta cerchia di persone che hanno generato più di un milione di dollari attraverso una strategia di vendita. Per cifre che fanno “girare la testa”. «Al mondo ci sono 241 membri del 2CommaClub ma il mio risultato è 4 volte superiore al secondo, quindi posso dire di essere il migliore al mondo», afferma raccontando una tre giorni che «ha trasmesso una grande energia perché c’è stato il modo di confrontarsi e scambiarsi delle idee e delle strategie. Ci sono stati focus, approfondimenti e relazioni a ritmo serrato». Sotto la lente il mondo del funnel con l’immagine dell’imbuto che campeggia un po’ ovunque, spesso utilizzata anche a sproposito. Ma che cosa è il Funnel? «Una domanda che richiederebbe un approfondimento ben più dettagliato ma, volendo stringere la cinghia, il Funnel è il fiore all’occhiello di un processo chiamato lead generation che permette ad aziende, attività, professionisti e imprenditori, di captare dal web i potenziali clienti, “nutrirli” attraverso percorsi ben precisi e convertirli in acquirenti effettivi.
In questo processo, è necessario avere il polso della situazione, tenere sotto controllo le kpi (i numeri e i costi del traffico web e dell’acquisizione cliente al centesimo) saperle analizzare e avviare un meccanismo perfetto e tale da generare l’effetto “wow”, quello stesso effetto che ho vissuto negli States pochi giorni fa. Sai, la cosa che più entusiasma è che un italiano, con Funnel in italiano e un mercato di nicchia e italiano, sia riuscito a piazzarsi (storicamente) davanti a marketer di tutto il mondo che vendono prodotti e servizi in lingua inglese o cinese in mercati chissà quante volte superiori, prova a pensare… è davvero fantastico». Cosa ti ha spinto, molto tempo prima che diventasse “di moda” parlarne, ad approcciarti a questo nuovo concetto di marketing? «In realtà nulla è stato calcolato. Quando ho lasciato il Molise l’ho fatto in risposta a un imprenditore milanese, Carlo Carmine, che aveva un serio progetto su di me. Mi aveva dimostrato fiducia e dato delle responsabilità. Nei primi mesi curavo semplicemente la comunicazione in tutti i suoi aspetti: dall’attività di ufficio stampa a quella social. Avevo esperienza nel settore tramite altri progetti, ma nulla di particolare. Poi l’opportunità, la proposta a scoprire questo mondo e in soli 3 giorni ho tirato su il mio primo Funnel di vendita. Un successo che poi hai già raccontato come sta proseguendo». Calandoci in un contesto decisamente più locale, il Molise viene spesso considerata una realtà dimenticata e sconosciuta con le aziende, piccole o grandi che siano, che faticano a uscire allo scoperto e farsi conoscere.
In tal senso cosa si potrebbe fare? «Il Molise è una terra che amo, una terra che è nel mio cuore e nella quale torno con grande piacere. Cosa fare? Beh, non entro in polemiche politiche ma la cosa certa è che quella che paga, oggi, non è il sostegno e la spintarella di qualche politico di turno ma è la voglia di mettersi in gioco con le proprie forze. L’azienda per la quale ho ricevuto questo premio era una semplice attività che nel 2017 aveva fatturato poco meno di 300mila euro. Nulla di esorbitante in alcun modo eppure, con questo famigerato Funnel si è portati il fatturato a poco più di 5 milioni di euro. Un imprenditore che non cerca di capirci di più su questo sistema o che non lo ritiene idoneo, a mio avviso, non è un imprenditore ma un sopravvissuto. Un aspetto davvero determinate, però, è che chiunque volesse avviarsi in questo mondo non può che far riferimento a chi lo conosce davvero. Tutto è semplice ma non è uno scherzo per cui mi sento di condividere agli imprenditori molisani che intendano avviare o affacciarsi a questi processi, di mettersi nelle mani di chi conosce lo strumento e chiedere, prima della spesa, i risultati ottenuti. Parlando del Molise, infine, è brutto per me vedere potenzialità inespresse, vere eccellenze (dagli stabilimenti balneari ai ristoranti top, dalle attività commerciali e manifatturiere agli alberghi diffusi, dalle aziende storiche ai poli d’artigianato) soffocate dall’attesa di tempi migliori e completamente congelate dalla comoda scusa del “c’è la crisi” piuttosto che scaldate dalla spinta del “voglio prendermi il mercato”. Il Molise ha tante eccellenze, ha tante potenzialità, ma paga solo una cosa: l’immobilismo di troppi».