Crollo ex deposito Enel, area interdetta al traffico: nuovi percorsi delle linee bus

Strade chiuse in centro, da Palazzo San Giorgio comunicano i percorsi alternativi

CAMPOBASSO

Ancora interdetta al traffico l’intera area antistante l’ex deposito Enel, situato in via Gazzani a Campobasso, a seguito del crollo della copertura dello stabile verificatasi ieri pomeriggio (leggi l’articolo QUI). In particolare, via Monsignor Bologna – nel tratto compreso tra via Trivisonno e via Gazzani – e l’area parcheggio ex Romagnoli e via Gazzani – dall’incrocio tra via Herculanea e viale Elena – sono chiusi. A renderlo noto è l’assessore alla Mobilità, Francesco De Bernardo. In particolare, tali modifiche al traffico veicolare nel centro cittadino interesseranno anche il percorso degli autobus urbani che prima percorrevano via Monsignor Bologna con  fermata al Parco 25 Novembre e che, invece, ora saranno deviati su viale Manzoni per proseguire su via Scardocchia, fino alla rotonda del terminal autobus di via G. Vico, per poi proseguire su via Novelli e recuperare il percorso originario lungo via Herculanea. La fermata autobus che sostituirà quella di Parco 25 Novembre sarà quella di via Gazzani adiacente la casa circondariale.

Per meglio agevolare il traffico veicolare, sull’intero percorso, sarà presente il personale della Polizia locale che darà le prime indicazioni sulle vie alternative al fine di poter raggiungere i vari punti della città. Inoltre, da Palazzo San Giorgio invitano tutti coloro che dovessero entrare a Campobasso da Porta Napoli di utilizzare, quanto più possibile, tragitti alternativi lungo le uscite delle due tangenziali onde evitare ingorghi e ritardi. Infine, gli automobilisti sono pregati di anticipare, per quanto possibile, i propri soliti orari.

Intanto, il perimetro del capannone è costantemente presidiato dalle forze dell’ordine e dalla polizia giudiziaria dei vigili del fuoco che stanno effettuando tutte le indagini per meglio chiarire le cause all’origine del crollo, sul quale al momento aleggia un alone di mistero. Dalle prime testimonianze raccolte dai residenti nella zona, quella di ieri, è apparsa come «una vera e propria esplosione». Nelle prossime ore si deciderà in merito all’abbattimento o meno dello stabile, una volta ultimate tutte le valutazioni utili effettuate dai tecnici di parte e da quelli degli enti interessati. Ricordiamo che in merito all’episodio è stata aperta un’indagine dalla Procura e che il capannone è sottoposto al vincolo storico, culturale architettonico da parte della Soprintendenza.