Nella giornata di ieri 12 ottobre 2015, si ? discusso alla Camera dei Deputati l?approvazione del Ddl sul nuovo codice degli appalti.
In esso ? contenuto l?emendamento 7bis approvato dalla commissione ambiente lavori pubblici della Camera, che rappresenta una grande opportunit? per il rilancio dei call center attraverso un impatto positivo sulla continuit? occupazionale nei cambi di appalto, nonch? una occasione per le aziende al fine di una stabilizzazione delle commesse, offrendo un servizio di qualit? ai clienti e finalmente la possibilit? di pianificare gli investimenti e la loro crescita.
I call center in questi ultimi anni si sono caratterizzati per una crisi strutturale dovuta essenzialmente alla mancanza di regole, che ha generato un processo di delocalizzazione e gare al massimo ribasso, oltre a un doping tra aziende dovuto alle nuove assunzioni incentivate, che hanno consentito di offrire un prezzo pi? basso nell?attribuzione delle gare rispetto a chi ha in organico lavoratori con maggiore anzianit? e professionalit?.
Questo stato di cose ha generato una serie infinita di crisi aziendali, quali quelle in Molise della 3g active e 3g spa e ha scaricato sulla collettivit? i costi dovuti all?utilizzo degli ammortizzatori sociali, spesso in deroga, che possono essere quantificati in centinaia di milioni di euro.
La UILCOM Molise ? stata presente ai due giorni di presidio permanente (12 e 13 ottobre) davanti a Montecitorio per sensibilizzare le forze politiche ed il Governo ad approvare senza modifiche l?emendamento succitato, che rappresenta una norma di civilt? nei confronti di decina di migliaia di lavoratori e un riconoscimento alla loro professionalit? che deve essere tenuta in conto nei cambi di appalto.
E? stato richiesto nella giornata di ieri un incontro urgente per spiegare ed articolare al meglio la rivendicazione delle sigle sindacali e dei lavoratori.
Nel primo pomeriggio i rappresentanti nazionali delle sigle presenti al presidio (FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL TELECOMUNICAZIONI) sono stati ricevuti dal sottosegretario di Stato Massimo Cassani del Ministero del Lavoro.