Niente lockdown generalizzato “perché ci sono regioni che hanno situazioni peggiori di altre e non è giusto che tutte vengano penalizzate”, ma la distinzione in tre macro aree che saranno identificate in base ai dati oggettivi dell’andamento della curva epidemiologica e dell’indice Rt (che in Molise si attesta all’1,87) e una serie di provvedimenti che, invece, saranno attuati su tutto il territorio nazionale.
Per la prima volta dall’inizio della pandemia, il Premier Giuseppe Conte ha deciso di portare i provvedimenti contenuti nel nuovo Dpcm prima alle Camere e successivamente all’attenzione dei cittadini.
Sotto la lente l’andamento della curva epidemiologica del Covid-19 “che è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcuni territori”. Sotto la lente l’indice Rt “che a livello nazionale è 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese”.
Di qui la necessità di intervenire nel più breve tempo possibile con un provvedimento che, però, questa volta sarà modulato da regione a regione sulla base dei dati del Ministero della Salute. Ci saranno, quindi, delle chiusure differenziate tra le regioni all’interno di tre macro aree con “l’inserimento di una Regione che avverrà con una ordinanza del Ministero della Salute. Ogni intervento – ha affermato Conte alla Camera – sarà vagliato a seconda della soglia di criticità e basato su vari parametri. Rispetto alla prima fase, quindi, ci saranno misure mirate e non un lockdown generalizzato per tutto il Paese. Nel prossimo Dpcm indicheremo tre aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del Ministero della Salute”.
In generale, invece, il Governo prevede la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e lo stop ai videogiochi ovunque siano collocati. “Sui mezzi di trasporto pubblico ci sarà una capienza massima del 50% – ha continuato Conte – e prevediamo limiti alla circolazione delle persone verso le regioni più a rischio e nella fascia serale”.
Per la scuola prevista la didattica a distanza per le superiori e per la terza media mentre dovranno restare in presenza tutti gli altri alunni.