Covid, la scuola che cambia. Lettera aperta della preside ai genitori

Nei giorni scorsi, i genitori degli studenti del Majorana-Fascitelli di Isernia hanno scritto alla preside Lina Di Nezza, testimoniandole la loro gratitudine per gli sforzi dell’istituto di fronte ad un’emergenza sanitaria che ha colpito e sconvolto per la seconda volta il mondo della scuola. Ma il Majorana-Fascitelli non si è fatto trovare impreparato, avviando una Dad di altissimo livello, già sperimentata lo scorso anno, che coinvolge attivamente gli studenti e mantiene vivo il rapporto con i loro docenti. La testimonianza dei genitori non è rimasta senza risposta e oggi la preside Lina Di Nezza scrive loro così:
“Carissimi,
da quando l’emergenza sanitaria ha messo in discussione l’intero sistema scolastico, costringendo a
ripensare il ruolo e la funzione di noi docenti, il dialogo tra la scuola e le famiglie, già forte e vivo, si è andato intensificando fino a tradursi in una collaborazione ancor più fattiva e concreta.
Forse perché, vedendo vacillare molte delle vecchie certezze, noi tutti ci siamo sentiti investiti del compito di garantire la solidità delle fondamenta della “casa dell’avvenire” che è la sede dei sogni e delle speranze dei nostri ragazzi. È vero, l’apprendimento della vita passa anche attraverso il confronto con il caso, con le perturbazioni, i cambiamenti, gli scontri e le sfide. Ma il nostro ruolo di educatori ci spinge a prendere per mano i nostri figli, a preoccuparci dei loro bisogni, a sostenerli nell’incertezza.
Da qui l’esigenza e la voglia di lavorare insieme per restituire loro un po’ di quello che la pandemia ha rubato: la serenità di una scuola che sia un ambiente di vita, un luogo di reciprocità, di dialogo, di responsabilità e di partecipazione, in grado di offrire occasioni di incontro e confronto per tutti coloro che la vivono.
“Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità” affermava Einstein e questa emergenza può e deve rappresentare un’occasione di crescita reciproca. Abbiamo capito di dover essere forti, resilienti, empatici, per costruire per loro nuove certezze, nuove forme di socialità, nuovi punti di riferimento. La nostra presenza, la nostra cooperazione, il nostro reciproco sostegno sono quanto mai determinanti per guidarli fuori da questo momento di smarrimento.
Per questo, cari genitori, continuiamo a collaborare, continuiamo a sognare insieme il futuro dei nostri ragazzi, diamo loro gli strumenti per essere uomini e donne audaci e coraggiosi nella costruzione di una società migliore, forti dell’esempio di amore e dedizione per il sapere e per la giustizia che sapremo offrire loro. Troviamo gli uni la forza negli altri, sentiamoci complici nella loro educazione. La vostra lettera, piena di calore e di sincera gratitudine, è stata per noi una luce nel buio di questo triste periodo. Ci siamo sentiti virtualmente abbracciati da tutte le famiglie che hanno scelto di affidarci i loro figli, che hanno riposto in noi fiducia e che hanno sempre fatto sentire il loro supporto, la loro partecipazione, la loro stima. Quella lettera ha avuto la forza di un sorriso in un momento di angoscia, di una presenza amica nella solitudine delle nostre aule vuote, di una parola di incoraggiamento in una situazione di sconforto. Ha rappresentato la commossa certezza di non essere soli! Possano queste mie parole essere ispiratrici di sentimenti altrettanto forti e alimentare il desiderio di sentirsi tutti impegnati nella realizzazione di un grande progetto comune che si chiama futuro. Con infinita gratitudine per l’affetto dimostratoci, porgo a tutti il mio più affettuoso abbraccio”.