Covid, in Molise l’incidenza più alta in Italia dopo l’Abruzzo: 946,6 casi ogni 100mila abitanti

I dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano un Rt nazionale stabile a 0,93 con un’occupazione del 20,5% dei posti letto nei reparti di area medica in regione

La pandemia è ancora ben diffusa in Italia, ma morde leggermente di meno, con un lieve calo dei pazienti che richiedono il ricovero. A confermare l’aumento dell’incidenza del Covid è il consueto monitoraggio del venerdì dell’Istituto Superiore di Sanità: solo l’Abruzzo oltrepassa il valore di incidenza di 1000 casi Covid per 100mila abitanti, con il valore di 1170 davanti a Molise (949,6) e Basilicata (931,9). L’indice Rt resta stabile a 0,93 – viene calcolato solo sui casi sintomatici, per questo può non riflettere l’andamento dei contagi complessivi – mentre si abbassano i tassi di occupazione sia delle terapie intensive (dal 4,2% al 3,8%) che dei reparti ordinari (dal 15,8% al 15,6%).

Inoltre, sono 12 le Regioni italiane, rispetto alle 13 di sette giorni prima, a superare la soglia di allerta del 15% per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica. Il tasso più alto è emerso in Umbria, con il 31,4% con il Molise al 20,5%. Nessuna Regione, invece, ha superato la soglia di allerta del 10% relativa all’occupazione delle terapie intensive (nessun paziente è ricoverato in questo reparto in Molise).  

Dunque, secondo i dati della fondazione Gimbe, nella settimana 20-26 aprile il Molise ha registrato un incremento percentuale dei casi totali di contagio da SARS-CoV-2 del 4,8%. Negli ultimi 14 giorni (13-26 aprile) si rileva un’incidenza di 1659 casi positivi per 100.000 abitanti. Si abbassa leggermente il valore dell’indice di trasmissibilità Rt questa settimana, passando da 0,96 a 0,93 mentre l’incidenza dei casi di Covid-19, per 100mila abitanti, risulta in lieve risalita, attestandosi a 699 da 675.