Vaccino, le prime dosi entro l’anno”, annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza nell’informativa al Senato. “Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra la Commissione Europea e Astrazeneca, quel contratto parte esattamente dall’intesa fatta da Italia, Germania, Francia e Olanda con questa azienda. Stiamo parlando di un candidato vaccino, quindi c’è bisogno di tutta la prudenza del caso, ma in questo contratto c’è scritto che le prime dosi se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020”. Lo ha precisato il ministro della Salute Roberto Speranza, nell’informativa al Senato sull’attuazione delle misure anti-Covid.
“In questo vaccino l’Italia è protagonista, perché il vettore virale viene prodotto presso l’Irbm di Pomezia e perché l’infialamento avverrà preso la Catalent di Anagni”, ha aggiunto prima di ringraziare “uomini e donne del servizio nazionale. Il lockdown nel nostro Paese ha funzionato e il comportamento degli italiani, così come le decisioni del Governo, sono riusciti a piegare la curva e ci consegnano ancora un significativo vantaggio rispetto alla stragrande maggioranza dei Paesi europei”.
Nell’intervento ha parlato anche dei giovani: “Ho più volte teso la mano
ai nostri ragazzi. Lungi da noi ogni forma di demonizzazione, ma
dobbiamo chiedere loro di darci una mano. Continuano a essere uno
strumento di diffusione del virus, i genitori e i nonni pagherebbero un
prezzo molto più significativo”. Anche perché se da un lato c’è un
fortissimo abbassamento dell’età dei contagiati, ora la media è sui 29
anni rispetto ai 61 di questo inverno, “l’orizzonte del governo è la
riapertura di tutte le scuole a settembre, la ripartenza in sicurezza è
il nostro obiettivo principale e non lasceremo soli i presidi: ci sarà
presenza significativa e 11 milioni di mascherine al giorno”.
E a proposito di scuola e mascherine il ministro ha aggiunto che “che
sono obbligatorie, a scuola si va con la mascherina. Ma dividiamo i
momenti dinamici, in cui ci sono rischi concreti di contatti più
ristretti tra studenti, e momenti statici, in cui lo studente è fermo,
ha una distanza di almeno un metro dagli altri, in quel momento può
essere abbassata. Questa misura può essere rivista in relazione alla
curva epidemiologica, ma saranno le autorità sanitarie a valutare”.
Rispetto alla precedente informativa, ha aggiunto, “il quadro
epidemiologico europeo è significativamente deteriorato riscontrando una
graduale salita del numero di contagi. Proporrò agli altri Paesi
reciprocità nei controlli”.
Nella sostanza nel prossimo Dpcm confermeremo l’impianto generale”
dell’ultimo Dpcm che è in scadenza il 7 settembre, ha detto il titolare
della Salute. Si confermano le tre regole: uso corretto delle
mascherine, distanziamento di almeno un metro e il rispetto delle norme
igieniche fondamentali a partire dal lavaggio delle mani. Sono tre
pilastri veri e propri su cui tutta la comunità scientifica e
internazionale è d’accordo”. “Non è materia di contesa politica, tre
regole essenziali che ci devono accompagnare in questa fase di
convivenza con il virus”, ha detto ancora Speranza. Inoltre, ha aggiunto
in merito al ricongiungimento di coppie binazionali, “abbiamo
probabilmente trovato una soluzione e il mio auspicio è che dentro
questo Dpcm possa arrivare una risposta positiva a questa richiesta
legittima che arriva anche da tante coppie che vivono il prezzo di una
divisione da molto tempo”.