Con una nota stampa diretta al Presidente della Regione, Donato Toma, le Segreterie Regionali del Coisp Polizia di Stato, del Sim Carabinieri e del Sim Guardia di Finanza rendono noto che la pandemia da Sars-Cov-2, nonostante la fase di decremento registrata, continua a suscitare comprensibile allarme anche fra gli operatori di tutte le Forze di Polizia operanti sull’intero territorio nazionale, Molise compreso.
È di tutta evidenza che la particolare attività svolta da esse, unitamente alla Polizia Municipale, ai Vigili del Fuoco ed in primis al personale sanitario, rende queste categorie più esposte di altre al contagio da COVID19 tanto che se le loro funzioni venissero compromesse da un contagio diffuso, il Molise e tutto il nostro Paese sarebbe in grave pericolo.
Il Governo Nazionale ha emanato diverse circolari in merito alla pandemia dalle quali si rileva l’indicazione che venga eseguito, ad oggi, il test del tampone naso-faringeo solo per i soggetti che presentano una sintomatologia fortemente suggestiva per l’infezione da Sars-Cov-2 e quello di controllo, prima della riammissione in servizio, per coloro che hanno avuto diagnosi certa di COVID19.
Allo stato attuale, come noto, esistono due modalità di effettuazione dei test diagnostici COVID19, tramite tampone naso-faringeo e prelievo sierologico.
Le finalità a cui ci si approccia con i vari test sono differenti e sinteticamente così individuate:
- il tampone naso-faringeo che viene genericamente utilizzato durante la fase acuta per la diagnosi “certa” COVID19 e nuovamente ripetuto per accertarsi che il soggetto sia guarito;
- il test sierologico rapido che consente di rilevare, anche in soggetti asintomatici come il personale in servizio, se si è contratto il virus ed in che stadio si trova l’infezione, pertanto, questo tipo di test permetterebbe di valutare quali soggetti (asintomatici) sono stati già contagiati e se hanno sviluppato una immunità anticorpale che permetterebbe di svolgere l’attività
- operativa con rischi inferiori di contagio per sé, per i colleghi e per la cittadinanza.
Entrambi i test non offrono un margine di assoluta certezza permanendo una minima percentuale di errore, tuttavia, ad oggi non esistono altri sistemi di diagnosi e l’esperienza maturata dalle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ove sono stati effettuati il maggior numero di test, comprendendo anche un intero paese, ha dimostrato che l’individuazione rapida dei soggetti positivi consente di adottare le necessarie misure di contenimento atte a ridurre al minimo gli eventuali contagi (l’isolamento conseguente ha consentito di registrare zero nuovi casi di positività al COVID19).
In tal senso si inserisce la successiva circolare della Direzione Centrale di Sanità n. 850/A.P.1- 2749 del 10 aprile 2020 che ha definito il protocollo operativo per il rilevamento qualitativo di anticorpi IgG e IgM per Sars-Cov-2 (test sierologico).
Alcune Regioni italiane, come ad esempio la Toscana ed il Lazio, hanno già dato avvio a progetti per lo screening massivo del personale delle varie Forze dell’Ordine, per il tramite degli Uffici Sanitari Provinciali, con la fornitura dei kit per l’esecuzione del test sierologico rapido.
Per quanto sopra premesso, queste Organizzazioni Sindacali sono convinte che sia indispensabile intensificare l’effettuazione di test diagnostici anche al Personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, in servizio nel Molise, ricorrendo alla costruttiva ed imprescindibile collaborazione della Regione da Lei governata per la realizzazione di un progetto sanitario ad hoc con le diverse Amministrazioni di rispettiva appartenenza.
Tale screening massivo, effettuato attraverso il test sierologico rapido, permetterebbe così di individuare i dipendenti che sono entrati in contatto con il virus, in che fase della risposta anticorpale si trovino, se abbiano maturato una immunità al virus e, di conseguenza, se siano in grado di operare in sicurezza, per sé e per gli altri, riducendo fortemente le possibilità di espandere ulteriormente il contagio.
Conoscendo la sensibilità della Regione Molise verso tale problematica, non possiamo infatti che esprimere grande soddisfazione per l’incessante azione di contrasto approntata per il COVID 19 e il grandissimo impegno sin qui profuso nel sostenere l’azione quotidiana dell’intero comparto sanitario regionale culminante con un’altrettanto minuziosa opera di informazione verso l’intera
Cittadinanza ma Le ricordiamo che diversi operatori delle varie Forze di Polizia sono risultati contagiati proprio per il loro delicato compito di prossimità ed abnegazione.
E’ proprio per la Sua azione così incisiva e profonda, in questo momento così particolare per la
popolazione della Regione da lei governata, che ci sprona a segnalarLe l’importanza di un simile progetto sanitario di prevenzione che coinvolga immediatamente tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri ed alla Guardia di Finanza.
Lo riteniamo di assoluta e primaria importanza nell’ottica della prossima pianificazione della fase 2, appena sancita dal Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, post lock-down, in cui risulta fondamentale l’individuazione degli operatori immuni tra le Forze dell’Ordine per poter progressivamente allentare le misure restrittive e garantire allo stesso tempo la sicurezza pubblica sul territorio con decorrenza il 4 maggio p.v.
Confidando in una Sua attenta valutazione della presente, si resta a disposizione per qualsiasi confronto la S.V. riterrà opportuno.