Costruire Democrazia con Gravina: «Al suo fianco con le nostre battaglie su legalità, sanità e ambiente»

Il movimento politico guidato da Massimo Romano ha presentato e consegnato al candidato presidente del centrosinistra il cronoprogramma dei primi 100 giorni “5 anni per cambiare”

«I nostri punti, che poniamo con serenità e convinzione all’attenzione di Roberto Gravina e della coalizione (di centrosinistra, ndr), nascono dall’approfondimento delle esperienze individuali degli amici con i quali abbiamo dato vita a “Costruire Democrazia” sui temi della sanità e del diritto alla salute valorizzando le competenze e le professionalità più che le appartenenze». Massimo Romano presenta il cronoprogramma “5 anni per cambiare” perché occorre «ripristinare la velocità tra l’individuazione del problema e la sua soluzione e l’attività amministrativa per porlo in essere. Le sigle, i cespugli, le dinamiche sottobanco, lo dico con grande rispetto, non mi interessano nella maniera più assoluta».

Nello specifico, in merito ai 7 punti del cronoprogramma, «a nostro avviso occorre uno sforzo per allargare i confini del Molise a quello straordinario capitale umano di molisani (non a caso il primo punto della bozza delle linee programmatiche) che si sono distinti in tutti i segmenti in Italia e nel mondo – rimarca Romano – perché bisogna uscire da quell’arretratezza culturale valorizzando quei figli della nostra terra che dovrebbero dare un contributo concreto facendo anche un’adozione di singoli comparti della pubblica amministrazione, del mondo produttivo, dell’energia, dell’attrazione di capitali stranieri, nuove tecnologie e tutte quelle “best practice” che, a nostro avviso, devono essere importate perché sappiamo di non avere la risposta in tasca. La storia di ciascuno di noi – osserva l’esponente di Costruire Democrazia – parla del nostro impegno civile nelle nostre rispettive inclinazioni».

Per il candidato del centrosinistra, Roberto Gravina, seduto (rigorosamente) al centro del tavolo, «non dobbiamo sviluppare un programma particolarmente esteso, ma è importante trasmettere le idee di base. Siamo all’ultima chiamata, a partire dall’Ente di governo in evidente difficoltà che attinge da fondi esterni con finanza regionale che, come noto, è alquanto compromessa. Serve perciò sfruttare le opportunità che partono da una “sana” lobby con investimenti privati mirati sapendo che perdiamo 5mila persone all’anno».

Sulla sanità «aspettiamo a breve, come concordato nel documento consegnato al governo, la convocazione del tavolo con i 5 cinque tecnici esperti che possano comprendere ciò che si può fare nell’immediato e ciò che richiede un tempo più lungo, come la rivisitazione del Dm 70 (decreto Balduzzi con il Dea di II livello anche per il Molise, unica regione sprovvista, ndr) e tanto altro. Ma l’obiettivo è accendere l’attenzione a livello nazionale perché meritiamo lo stesso rispetto e la stessa attenzione rispetto agli stessi problemi che investono regioni più ricche e popolose», chiosa l’esponente del M5S.   

Gravina poi riceve in omaggio da Adele Fraracci la copia del suo libro “La filosofia è donna e cosmopolita” con la professoressa che plaude alla «possibilità di fare squadra considerando che il leaderismo non ha funzionato. I programmi sono stati dimenticati dagli eletti e dagli elettori che polemizzano sul nulla e la distruzione perpetrata da chi li amministra. Da insegnante, perciò, spingerà affinché ci siano prospettive per studenti e giovani perché è da loro che parte tutto».

Per l’ex consigliere regionale, Antonio Tedeschi, «il Molise ha visto tutti i tipi di programma. Con lo spopolamento di cui soffre, bisogna partire dagli uomini e Costruire Democrazia ha mostrato di avere uomini valorosi e schiena dritta. Le priorità saranno la sanità e il lavoro. Ho lavorato due anni per riaprire l’ospedale di Venafro, anche con l’apporto dei comuni della vicina Campania perché la sanità è di tutti così come lo spopolamento che si arresta creando lavoro».

Sarà una lista «civica, di uomini liberi, indipendenti e autonomi. Gente prestata per un attimo alla politica – precisa l’avvocato Vincenzo Iacovino – per fronteggiare l’eccidio praticato da destra e sinistra negli ultimi 20 anni scelta con la necessità di un intervento di salvataggio. Le politiche del lavoro sono assenti nonostante la Zes (Zona Economica Speciale) che però resta nel silenzio. C’è bisogno di un Rinascimento e un Risorgimento del Molise con un piano regionale dei trasporti, patti per integrare redditi più bassi e inoccupati, un piano di legalità per arginare corruzione e fenomeni criminosi, la cappa sistemica da scoperchiare lavorando fianco a fianco nei primi sei mesi con la Guardia di Finanza e saremo integerrimi».  

Il primario del pronto soccorso di Isernia, Lucio Pastore, auspica «una svolta forte per il Molise considerando che ho denunciato costantemente lo smantellamento della sanità pubblica che, da bene comune, sta diventando merce con le scelte scellerate adottate negli ultimi 20 anni». Un punto, così come gli altri, su cui «c’è una militanza ultradecennale sulle nostre spalle – aggiunge l’avvocato Pino Ruta – avendo condotto battaglie sui beni comuni, come la sanità e il saccheggio territori.  La differenza la faranno gli elettori che decideranno chi mandare a casa, ma poi non ci si lamenti più perché questa – conclude il legale – è l’ultima chiamata». (adimo)

IN ALTO LE INTERVISTE, IN BASSO LE FOTO DEL TAVOLO