Corpo senza vita trovato nei campi, mistero fitto
I carabinieri vagliano tutte le piste: si cerca di capire se l’uomo fosse da solo oppure no al momento della morte
Perché il corpo dell’uomo si trovava sotto un albero di ulivo a 300 metri dal ciglio della strada? Si è trascinato da solo nel punto in cui è stato ritrovato oppure qualcuno può averlo “aiutato” ad attraversare una larga fetta di campo sterrato prima di abbandonarlo al suo triste destino? E soprattutto era da solo il 48enne della provincia di Foggia trovato senza vita nel pomeriggio di mercoledì dai carabinieri di San Martino oppure insieme a lui c’era qualcuno?
Sono queste alcune delle domande alle quali stanno cercando di dare una risposta i militari dell’Arma di San Martino coordinati dai colleghi della compagnia di Larino. In attesa che il pubblico ministero titolare delle indagini conferisca l’incarico al medico legale per una eventuale autopsia, ipotesi che, al momento, resta tra le più accreditate per riuscire a stabilire la causa della morte e quando questa è avvenuta, continuano le indagini dei militari dell’Arma tese a stabilire cosa possa essere eventualmente successo tra la notte di martedì e il pomeriggio di mercoledì quando il corpo dell’uomo è stato ritrovato già senza vita. Sotto la lente dei militari dell’Arma stanno finendo due episodi diversi ma che, forse, potrebbero essere collegati tra loro. Nella notte tra martedì e mercoledì, infatti, i carabinieri hanno ritrovato ribaltato su se stesso un pickup.
Il ritrovamento avviene lungo una strada laterale alla Provinciale 40 che da San Martino porta a Ururi. Lì, lungo quell’arteria secondaria che costeggia alcune abitazioni private e rimesse agricole a qualche centinaio di metri dal convento, i carabinieri trovano l’auto ribaltata. All’interno dell’abitacolo e nelle immediate vicinanze, però, nessuna presenza umana. Partono le prime indagini e accertamenti sulla vettura. Il giorno successivo, mercoledì pomeriggio, arriva la denuncia di scomparsa presentata dalla moglie di un 48enne della provincia di Foggia che aveva deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine perché il marito non era rincasato la notte precedente. Partono le verifiche sulla segnalazione e i carabinieri decidono di andare a controllare nuovamente la zona nella quale era stato ritrovato il pickup ribaltato e scoprono, a più di 300 metri di distanza dall’auto, in una zona di aperta campagna dove l’occhio umano non sarebbe mai potuto arrivare, il corpo senza vita dell’uomo, accasciato sotto un albero di ulivo. Sulla salma, trasportata presso l’obitorio del San Timoteo di Termoli, è stata già effettuata una prima ricognizione cadaverica da parte di un medico legale di Foggia nominato dal pubblico ministero titolare delle indagini. I risultati non ancora sono stati resi noti ma tra le prime ipotesi più accreditate ci potrebbe essere quella di una morte a seguito dell’incidente con il pickup. Forse, ma al momento è solo una delle tante ipotesi sulle quali stanno lavorando i carabinieri, l’uomo era alla guida del mezzo quando quest’ultimo si è ribaltato schiacciandolo. Potrebbe essere stato proprio il ribaltamento del mezzo ad aver provocato la morte del 48enne. C’è da capire se l’uomo era ancora vivo dopo l’incidente e si sia trascinato da solo o sia stato trascinato da qualcuno nel punto in cui è stato ritrovato oppure se potesse essere già morto. E soprattutto i militari dell’Arma stanno cercando di capire se fosse solo al momento del decesso.
Tutte risposte che potranno venire fuori solo dalle indagini. Tra i particolari anche quello secondo il quale nella zona, sia la notte dell’incidente che nelle notti precedenti, sarebbero stati messo a segno dei furti di mezzi. Se i fatti possano essere collegati saranno solo le indagini a dirlo. Nel frattempo si attende la decisione del pubblico ministero sull’eventuale autopsia sul corpo del 48enne che forse potrà fornire qualche altro particolare utile alle indagini.