Contrada Mucchietti cambia volto, presentato il progetto “sociale” di Diocesi e Comune

Il vescovo De Luca: «Obiettivo è andare incontro al servizio al prossimo». Il Comune otterrà in cambio la sede della Curia, il cinema Sant'Antonio e la sede della Caritas. «Lí nascerà il polo universitario»

REDAZIONE TERMOLI

Quasi 35mila metri cubi di residenza sociale di cui il 50% sarà in vendita diretta e il 50% con affitto agevolato. Fino a 7mila metri cubi di residenza libera a cui si aggiungerà la parte commerciale «che sarà fatta da commercio di prossimità e non grandi centri» e un polo socio-assistenziale con scuola, attrezzature per lo sport e il tempo libero. Il tutto all’interno dei quasi 6 ettari di proprietà della Diocesi di Termoli-Larino in contrada Mucchietti che erano stati donati anni e anni orsono dalla famiglia Graziani e che, adesso, saranno il teatro di un maxi progetto che nelle intenzioni della Diocesi e dell’amministrazione comunale nasce con l’obiettivo di ricucire il tessuto sociale in una zona a metà tra il centro e la periferia. Il progetto è stato presentato ieri mattina in conferenza stampa dal sindaco Angelo Sbrocca, dall’assessore all’Urbanistica Pino Gallo, dal vescovo Gianfranco De Luca. Al loro fianco don Marcello Paradiso, il dirigente del settore Urbanistica Livio Mandrile, i tecnici che si sono occupati della realizzazione del progetto e la dottoressa Del Cane in rappresentanza della Consit, la società che rientra nella Confcooperative che sarà di fatto il soggetto attuatore del progetto «che è partito decenni fa ma che si è sempre fermato con il cambio delle amministrazioni comunali», ha affermato De Luca. D’altronde prima di lui ci avevano già provato gli altri vescovi che lo avevano preceduto senza, però, riuscire a portare a casa il “risultato”. Adesso, invece, il progetto potrebbe vedere presto la luce. I tempi sono ancora incerti. Così come incerto è anche il costo dei lavori che non ricadrà sul Comune di Termoli ma neanche sulla Diocesi di Termoli-Larino che di fatto si affiderà proprio alla Consit, consorzio di cooperative esperte proprio nelle riqualificazioni urbane e nella progettazione della rete che farà da catalizzatore con gli altri operatori del territorio. «Nel 2017 – ha affermato il sindaco Sbrocca – il consiglio comunale aveva deliberato la possibilità di utilizzare il piano integrato di intervento per alcune proposte». Di qui la presentazione, da parte della Diocesi della propria proposta, la prima del genere in tutta la Regione Molise che consiste nella realizzazione di tutta una serie di iniziative «che vanno nel senso del servizio al prossimo – ha affermato il sindaco De Luca – sono contento di questa prospettiva edilizia che avrà anche un senso sociale». Proposta della Diocesi che è stata recepita «con la delibera di Giunta dell’8 aprile – ha affermato l’assessore Gallo – arriva alla fine di un percorso di programmazione urbanistica e nasce dalla delibera del 2017 di adozione dello strumento del programma integrato di intervento che mai era stato utilizzato nel nostro Comune ma che è uno strumento importante perché consente di compenetrare una serie di interessi del privato con quelli del pubblico». E così se da un lato la Diocesi realizzerà case di edilizia sociale, polo scolastico, attrezzature sportive e altro in un terreno che, di fatto, era inutilizzato da 30 anni, dall’altro lato il Comune otterrà l’attuale sede della Curia che per metà già ospita gli uffici comunali, l’ex Cinema Sant’Antonio (la cui finalità ultima è ancora in fase di definizione ma non è escluso che possa diventare, come detto in conferenza, anche una nuova sala consiliare) e in comodato d’uso per 99 anni l’attuale sede della Caritas diocesana. «Il nostro intento, di cui avevamo parlato anche al rettore che, però, adesso è dimissionario e alla vecchia amministrazione regionale era quello di instaurare proprio lì il corso di Laurea in Enogastronomia per realizzare – ha affermato il sindaco Sbrocca – una sorta di piccolo volume culturale sull’enogastronomia», con università, olioteca ed enoteca regionale e tutto quello che attiene alla materia «realizzando un polo di attrazione che darà anche una spinta al rilancio del Borgo Vecchio nei mesi invernali. Questo – ha proseguito Sbrocca – chiude il cerchio di una visione strategica di questa città così come del Borgo Antico e di contrada Mucchietti». Un progetto che, adesso, dovrà passare all’attenzione della Conferenza dei Servizi per la variante al piano regolatore necessaria per il cambio di destinazione d’uso di una parte dei terreni. «E’ stato realizzato il bando che ha visto la manifestazione di interesse da parte della Diocesi – ha ricordato Mandrile – all’istruttoria fatta dagli uffici è seguita la revisione di alcuni documenti attraverso i quali il Comune ha rilanciato su alcune proposte per ottenere un vantaggio equilibrato». «Stiamo lavorando con un percorso di progettazione partecipata con altri operatori che gestiranno le attività per focalizzare l’attenzione su spazi e servizi. L’obiettivo – ha affermato la Del Cane – è quello di essere in grado di dare una risposta alla qualità della vita tenendo presente gli equilibri economici tipici del sociale».