Importante snodo politico, domani, in consiglio regionale. In programma la seduta monotematica sulla sanità e sul Pos, ma con l’occhio rivolto alle prossime elezioni. Ci sono in discussione due atti di indirizzo, il primo, dei Cinque Stelle, che chiede il ritiro del Pos, ma anche l’imposizione di limiti stringenti alla mobilità attiva verso le strutture private, Cattolica e Neuromed, che ogni anno “importano” pazienti dalle regioni limitrofe, con ricadute positive per le casse regionali. Infatti, ogni anno, i soldi che incassa il Molise dalle altre regioni sono sempre superiori a quelli che il Molise spende come rimborsi per i suoi malati che vanno a curarsi fuori.
Insomma una partita di giro che, se vedesse passare l’imposizione dei limiti, porterebbe ulteriore deficit alla casse della Regione, perché gli esborsi supererebbero i rimborsi.
C’è poi la mozione, a firma dei consiglieri Iorio, Micone, Cefaratti e Romagnuolo, avente ad oggetto ‘Piano Operativo 2022-2024 Regione Molise’.
Qui si chiede solo il ritiro del Pos perché sono mancate le consultazioni preventive con enti, sindacati, operatori e organizzazioni datoriali. Insomma, manca proprio quello che già fece dichiarare incostituzionale il precedente Pos presentato da Frattura.
È chiaro che quello che accadrà domani in aula avrà ripercussioni sui futuri schieramenti per le regionali. I Grillini hanno già fatto sapere che non voteranno la mozione dei quattro del Centrodestra “dissidente”.
Il doppio Centrodestra, quello di Toma e quello di Iorio, non voterà la mozione dei Grillini. Dirimente appare la posizione del Pd che, teoricamente, potrebbe votare a favore di entrambe le mozioni, ma appare fortemente dubbioso sui limiti da imporre alla mobilità attiva, proprio perché sarebbe una manovra controproducente per le casse regionali.
Alla fine potrebbe astenersi su entrambe le mozioni oppure dividersi, ricordando che la Fanelli ha presentato una proposta di legge per la revoca di “Toma commissario”, che non sarebbe stata condivisa da Facciolla. Insomma, un Pd che potrebbe funzionare da ago della bilancia.
Comunque sia, mettendo da parte i limiti alla mobilità attiva, sul “no al Pos” il presidente/commissario potrebbe finire in minoranza. Infatti, sommando i sei Grillini, i quattro dissidenti del Centrodestra, più i due del Pd, si arriva a dodici su ventuno. Cioè Toma andrebbe “sotto”. E quello che potrebbe succedere dopo nessuno lo sa davvero.
(Edg)