Consiglieri supplenti, la Corte d’Appello riammette in consiglio regionale anche Scarabeo

Rientra in consiglio regionale anche Massimiliano Scarabeo, ex consigliere supplente di Forza Italia, cacciato a suo tempo attraverso la modifica alla precedente legge elettorale. La Corte di Appello di Campobasso, infatti, si è uniformata alla decisione della Corte di Cassazione, che aveva già riguardato Filoteo Di Sandro e ha disposto così il reintegro per Massimiliano Scarabeo che, intanto, da Forza Italia è passato con Fratelli d’Italia.

La Corte d’Appello ha evidenziato che “la questione verte su un diverso profilo, ossia sulla possibile efficacia dei mutamenti normativi in materia di incompatibilità, con riguardo alle legislature già in corso ed, in particolare, sull’efficacia del disposto della L.R. Molise del n. 1 del 2020, art. 11 con riguardo alle elezioni regionali svoltesi in Molise nel mese di aprile 2018. Deve ritenersi che tale disposizione disciplini solo per l’avvenire, con riguardo alle future tornate elettorali”.

La stessa Corte di Appello ha riconosciuto altresì anche la legittimazione passiva della Regione Molise condannando la stessa, unitamente al consigliere Nicola Cavaliere – scrivono dallo studio legale Iacovino e associati – al pagamento delle spese legali del doppio grado di giudizio. Sul presupposto che gli stessi “hanno continuato a resistere anche dopo le pronunce della Cassazione”.

Grande la soddisfazione di Massimiliano Scarabeo che non ha mai rinunciato a far valere i propri diritti innanzi alle competenti Autorità Giudiziarie di fronte all’ingiustizia subita e ringrazia i propri legali Vincenzo Iacovino, Antonella De Benedictis e Vincenzo Fiorini che lo hanno assistito nel corso dei diversi gradi di giudizio.

Lo stesso chiederà immediatamente di essere reintegrato quale consigliere regionale in esecuzione della sentenza della Corte di Appello oltre ad attivarsi per richiedere tutti i cospicui danni subiti sia di carattere patrimoniale che di carattere morale e di perdita di chances.

Non va trascurato infatti, che il presidente del Consiglio Regionale del Molise nemmeno dopo le pronunce della Suprema Corte di Cassazione, che accertavano il diritto al reintegro dei consiglieri estromessi Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro e dopo una formale diffida dello stesso Scarabeo per procedere al reintegro dello stesso nelle proprie funzioni, riteneva non sussistenti i presupposti giuridici per procedere in tal senso.

La questione sarà portata all’attenzione della procura della repubblica e della corte dei conti senza escludere azioni di responsabilità personali.