Confcooperative Molise-Ulepe, intesa per inserire i detenuti nel mondo del lavoro

Il presidente dell’Unione regionale, Cav. Domenico Calleo: “Persone che hanno bisogno di riacquistare fiducia verso la società che li tiene ai margini”

Un protocollo d’intesa che dia voce agli ultimi, una seconda possibilità concessa a chi ha sbagliato, ha pagato e cerca di ritrovare un posticino all’interno della società. È quello sottoscritto il 7 settembre tra Confcooperative Molise e Ulepe (Ufficio locale esecuzione penale esterna) di Campobasso. L’accordo prevede la collaborazione con la rete del territorio e Confcooperative può rappresentare un ottimo trampolino di lancio per l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate partendo dall’attività di volontariato a valenza riparativa.
L’Ulepe si occupa, infatti, di persone adulte condannate per reati di varia natura, anche per condanne superiori ai quattro anni ma che devono scontare la parte residua in regime alternativo.
“Confcooperative Molise è ben lieta di portare avanti questo accordo” dice il presidente dell’Unione regionale, Cav. Domenico Calleo. “Il mondo della cooperazione ha come capitale il capitale umano e noi riteniamo che queste persone possano rappresentare risorse. Dopo la pena detentiva è chiaro che hanno bisogno di riacquistare fiducia verso la società che li tiene un po’ lontani per via delle loro condanne. Integrarli per noi diventa un impegno, che potrà dar luogo anche alla costituzione di cooperative sociali di tipo B in base alla legge 381 del 1991”.
Entrando nel dettaglio, il presidente Calleo tiene a sottolineare che “si faranno percorsi formativi personalizzati che daranno una competenza professionale e potremmo pensare a una cooperativa sociale di tipo B che lavori per le cooperative che già operano in settori molto diversificati, dall’agricoltura alla pesca, dall’apicoltura al sociale. L’accordo dà lustro all’impegno di Ulepe e dà fiducia a persone che oggi sono marchiate, per colpa dei reati commessi. Non vanno condannate perennemente ma reinserite nella società. Mi auguro che tramite le cooperative aderenti si possano ospitare queste persone in modo costruttivo cercando di trasformare i soggetti da passivi ad attivi”.