Confcommercio: burrasca Covid ancora in corso e flagella sistema ospitalità molisana

«A giugno presenze turistiche in calo dell’ 80,6%. Appaiono positive le prenotazioni per il mese di agosto»

«Presenze ferme al 30% rispetto al mese di luglio dello scorso anno – si legge in una nota dell’ufficio stampa Confcommercio Molise –  ma le prenotazioni per il mese di agosto appaiono positive con percentuali che si avvicinano al 70% rispetto allo stesso periodo del 2019. La burrasca del Covid 19 è ancora in corso e flagella il sistema dell’ospitalità molisana, così come quella italiana, come attesta il consuntivo del mercato turistico alberghiero relativo al mese di giugno 2020 che ha registrato un calo delle presenze dell’80,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Numeri vengono offerti dell’osservatorio Federalberghi che monitora mensilmente un campione di circa duemila alberghi. Dall’analisi nazionale di Federalberghi i flussi dall’estero risultano ancora paralizzati (-93,2%) ed anche il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme (-67,2%). Per gli stranieri, l’apertura delle frontiere interne all’area Schengen, peraltro intervenuta a metà giugno, ha fatto sentire i propri effetti solo in minima parte, mentre permane il blocco di alcuni mercati strategici, tra i quali USA, Russia, Cina, Australia e Brasile. Per gli italiani, il ritorno alla normalità prosegue al rallentatore, per varie ragioni: molti hanno consumato le ferie durante il periodo di lockdown, tanti hanno visto il proprio reddito ridotto a causa della cassa integrazione o della contrazione dei consumi e dal blocco delle attività, tanti altri – pur disponendo di reddito e tempo – rinunciano a partire per recuperare parte del tempo perduto. Incidono anche la riduzione della capacità dei mezzi di trasporto, la cancellazione degli eventi e i timori di varia natura che comprensibilmente animano le persone». «Le punte di maggior sofferenza si registrano per il turismo delle città d’arte e il turismo d’affari – si afferma da  Federalberghi – ma anche nelle classiche mete delle vacanze, al mare, in montagna e alle terme, siamo ben lontani da una parvenza di normalità. Non traggano in inganno le immagini televisive che ritraggono spiagge affollate. In gran parte si tratta di escursionisti giornalieri o di vacanze mordi e fuggi, limitate ai week end». «Siamo ormai entrati nel quinto mese di blocco – commenta il presidente Federalberghi Bocca – e la penuria di prenotazioni per i prossimi mesi fa vacillare la speranza che con l’autunno si possa realizzare una prima parvenza di ritorno alla normalità. Il decreto rilancio e gli altri provvedimenti adottati dal Governo contengono alcune misure utili, ma purtroppo non sono sufficienti ad evitare il tracollo di migliaia di imprese. Per salvare i posti di lavoro, chiediamo di prorogare la cassa integrazione sino a fine anno e ridurre il cuneo fiscale per le aziende che richiamano in servizio il personale. Indispensabile poi completare le misure sull’IMU e sugli affitti, da estendere nella durata ed applicare a tutte le imprese alberghiere. Senza dimenticare che alla riapertura ci dovremo confrontare con un mercato internazionale ancor più competitivo ed occorre quindi incentivare la riqualificazione delle strutture, approfittando di questo periodo in cui molte aziende sono purtroppo vuote».