Con Cristo e con le Donne sulla Via della Croce

Il giorno due Aprile 2023 si è svolta a Matrice presso la suggestiva cornice della Chiesa di Santa Maria della Strada, la via Crucis “Con Cristo e con le donne sulla via della Croce”, in cui le donne sono state le protagoniste. La via crucis è stata presieduta dal parroco Don Mariano Gioia che guida le due comunità di Matrice e San Giovanni in Galdo. Protagoniste sono state le donne delle due comunità che hanno letto le meditazioni, che hanno portato la croce e che hanno accompagnato Gesù nel suo doloroso percorso. Ognuna di esse indossava qualcosa di rosso, chi una sciarpa, chi una maglia, chi un cappotto per dire NO alla violenza sulle donne, NO alla violenza in tutte le sue forme. Il testo scelto è stato quello con le meditazioni della Via Crucis al Colosseo dell’anno 2019, affidate a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more” (Mai più schiave). Il filo conduttore è la sofferenza di tante persone vittime della tratta di essere umani. Celebrare la via Crucis non vuol dire ricordare un fatto avvenuto 2mila anni fa, ma ascoltare la voce soffocata dei nuovi crocifissi della storia, in cui si prolunga il calvario di Gesù.

I 14 luoghi di sosta della via Crucis rievocano gli ultimi momenti della vita di Gesù Cristo dalla condanna alla sepoltura.  La prima e seconda stazione riportano alla memoria la condanna a morte di Gesù e la sua crocifissione. Nella terza e quarta tappa si ricorda la caduta di Cristo sotto il peso della croce e l’incontro con la Madre. Nella quinta, sesta e settima stazione viene rievocato l’aiuto di Simone di Cirene a Gesù nel portare la croce,  la Veronica che asciuga il volto di Cristo e il Messia che cade per la seconda volta. Giunti alla ottava, nona e decima sosta della via Crucis, vengono riportati alla memoria i momenti in cui Gesù incontra le donne, la terza caduta di Cristo e il Messia che viene spogliato delle vesti. L’undicesima, dodicesima, tredicesima e quattordicesima stazione rappresentano le ultime tappe della via Crucis e rievocano i momenti in cui Gesù è stato inchiodato alla croce, la sua morte, la deposizione del corpo nel grembo della Vergine Maria e lo spostamento del corpo nel sepolcro.

Questo lo spunto per percorrere la via dolorosa insieme a tuti i poveri, agli esclusi della società, alle donne e ai nuovi crocifissi della storia di oggi, vittime delle chiusure, dei poteri e delle legislazione, della cecità e dell’egoismo della nostra società, ma soprattutto del nostro cuore indurito dall’indifferenza.

“Nel racconto della passione, tante sono le donne che incontriamo. Le donne piangenti, Maria di Magdala e la Vergine Maria. Ognuna di queste figure è importante e soprattutto attuale. Le donne piangenti rappresentano quelle donne che hanno perso la speranza, che hanno paura di affrontare le sfide della vita. Maria di Magdala rappresenta la tenacia, l’amore, la conversione, quindi il coraggio di tante donne che lottano con le unghie e con i denti per uscire da realtà fatte di violenze e dolori. La Vergine Maria che rappresenta la fermezza e la fede, simbolo di quelle donne, che pur nella sofferenza del cuore, credono nella bellezza, nell’amore. E a ognuna di queste realtà, Gesù non resta indifferente, come non resta indifferente nel grido di dolore di tante donne, del vostro dolore del cuore, delle vostre preoccupazioni, delle vostre attese e desideri, dei vostri sogni realizzati. E come non è indifferente Gesù, non lo è nemmeno la sua Chiesa. Oggi, come non mai, siamo chiamati a difendere la donna da ogni tipo di violenza. Non solo quella fisica e sessuale, ma soprattutto della violenza morale, che toglie ogni dignità alla donna. Se pensiamo alla discutibile pratica dell’utero in affitto, del mettere incinta giovani ragazze per mandarle a borseggiare le persone, di utilizzare donne e soprattutto i bambini per lo sporco lavoro degli scafisti. L’utilizzo della donna come arma di ricatto agli Stati. E questi non sono temi lontano da noi. Ci appartengono, perché voi donne dovete lottare per la vostra dignità, per il vostro essere immagine e somiglianza di Dio. Cristo non vi lascia sole, la Chiesa vi sostiene. La vostra sofferenza sia trasfigurata dalla gioia della Pasqua. Lasciatevi guidare da Maria di Magdala, donna che ha vissuto nel dolore, ma poi ha incontrato il riscatto, la gioia, la pace, l’amore, la speranza. Sia vostro modello la Vergine Maria, che si è presa cura degli Apostoli dopo l’atroce momento della passione, nell’attesa dello Spirito Santo.

In questo luogo, chiesa di Santa Maria della Strada, affidiamoci a lei, la benedetta tra tutte le donne, colei che ogni generazione la chiamano beata”. (Don Mariano Gioia)

Impariamo dalle tante donne che incontriamo sulla via della Croce a trovare il coraggio. In Maria di Magdala troviamo il coraggio di vincere la notte, le tenebre, la paura nell’annuncio gioioso del Signore Risorto. L’apice del coraggio viene raggiunto con Maria. Il coraggio di dire il suo si “Fiat voluntas tua” ha cambiato il corso della storia. Il dolore che trafigge l’anima di Maria sotto la croce è il dolore fecondo della madre di Cristo che proprio in quello e per mandato del Figlio, diventa anche Madre nostra. Maria ha avuto il coraggio e per questo infonde coraggio nel cuore di ciascuno di noi. Se vogliamo conoscere la profondità dell’amore infinito di Dio dobbiamo imparare ogni tanto a fermarci sotto la croce e guardare Gesù come lo ha guardato Maria. Insieme a Lei impariamo a vedere, con gli occhi della fede, nelle piaghe, nella sofferenza e nella morte di Cristo la testimonianza più grande del suo Amore per ognuno di noi. Davanti alla sua croce, tutte le paure e le tentazioni svaniscono. La fede, la speranza si riaccendono, la vita cambia prospettiva perché impariamo a scoprire il vero volto di Dio che è Amore. Per questo noi cristiani dobbiamo aprire il cuore e guardare oltre la morte. Non possiamo fermarci di fronte ad essa, ma scoprire che la vita è più forte della morte. Guardare al Cristo risorto per imparare a non lamentarci, per scoprire la forza del ringraziamento, della pazienza, della forza che viene dalla fede e della fiducia del Dio vivo e vero sia nei momenti belli che in quelli difficili.

Bisogna avere il coraggio di guardare da un’altra prospettiva quel sepolcro vuoto, come Maria di Magdala per avere la certezza che non siamo mai soli.

La meraviglia di Dio è che ci viene incontro. Dio è nelle cose imperfette, dove c’è lo scarto e la possibilità di guardare da un’altra prospettiva ci permette di raggiungere la perfezione, secondo la sua volontà. Il contrario della meraviglia è il macigno del sepolcro che non ci permette di rimanere vivi. Credere nella resurrezione è credere nell’Amore di Dio e credere all’Onnipotenza di Dio che si chiama Amore.