Con “Cafè Vincent – I colori di un Epoca, Andrea Ortis va in scena al Savoia e all’Auditorium di Isernia

di Vittoria Todisco

Andrea com’è questo tuo Vincent?

Fai bene a definirlo mio dal momento che la mia è una lettura molto personale dell’avventura artistica ed esistenziale di questo straordinario pittore che ho imparato ad amare per una sorte di empatia trasmessami da mia madre, pittrice anche lei, una passione che da tempo mi porto dentro. E’ senza dubbio una lettura molto più introspettiva che non si sofferma molto, anzi esula dall’idea di analizzare la malattia di Vincent, ma scruta l’animo di questo artista e soprattutto prende in considerazione un’epoca storica”.

Andrea Ortis è in Teatro, al Savoia, per il debutto nazionale di “Café Vincent” I colori di un’Epoca, una produzione artistica del Molise di cui ha curato i testi e la regia con scene di Gabriele Moreschi, costumi di Marisa Vecchiarelli, Direzione musicale di Antonello Capuano, Visual designer Virginio Lavrio VAS Milano, Light Designer Valerio Tiberi. Presentato dall’Associazione Culturale Overture il lavoro ha ottenuto il supporto  dell’assessorato alla Cultura della Regione Molise reso disponibile attraverso il Bando: “Turismo è Cultura 2019” .

Per tre sere il sipario si alzerà  su questa commedia musicale dedicata alla vita del pittore Olandese raccontata attraverso lo scandaglio di un’ intensa produzione epistolare intercorsa tra Vincent Van Gogh e il fratello Theo e con altri carissimi amici. Si tratta in tutto di oltre 900 lettere che la moglie di Theo, Johanna Bonger detta Jo pubblicò per la prima volta nel 1914.

Quanto tempo hai impiegato per mettere insieme questo lavoro ?

«Si è stata una lunga gestazione ! Ci sono volti più di due anni per la scrittura, la costruzione dei paesaggi e la ricerca musicale, ma alla fine mi sono sentito soddisfatto perché al mio personaggio ho dato tutto ciò che sentivo di dare e sono certo che anche il pubblico prenderà ad amarlo come ho imparato ad amarlo io grazie al completo coinvolgimento nel racconto e, soprattutto ad un’immersione plasticamente viva nella produzione pittorica dell’Artista resa possibile attraverso l’utilizzo di proiezioni animate in 3D che trasformano i teatri, dove il lavoro va ed andrà in scena, in veri e propri paesaggi . Lo spettatore si sentirà completamente immerso nel panorama dei Van Gogh che già conosciamo e si sentirà immerso nei campi di <Girasoli> nella quiete luminosa della Casa Gialla, nei Campi di Grano, ne la Notte Stellata».

La vita di Van Gogh è raccontata attraverso i percorsi della sua esistenza: l’Olanda, Parigi, la Provenza.

Non possiamo non pensare con tenera malinconia a quanto e come sarebbe piaciuto questo spettacolo a Domenico Fratianni che ha amato così intensamente Van Gogh e gli Impressionisti da compiere ripetuti viaggi in Provenza alla ricerca attraverso i colori e i profumi del luogo di quei palpiti che rendono sublime l’Arte.

Dopo il Savoia sarete a Isernia?

«Si dopo il debutto di queste sere saremo ad Isernia. Mi fermerò per un poco per riprendere e riportare in scena l’altro mio lavoro <La Divina Commedia>e, dall’ottobre prossimo, Vincent, produzione teatrale di questa regione sarà in giro per l’Italia. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare quanti hanno reso possibile tutto ciò dagli artisti: Sabina Marciano, al corpo di ballo composto da Veronica Lepri, Lavinia Scott e Erika Poletto e i musicisti tutti doc Molise: Antonello Capuano, Angelo Miele, Matteo Iannaccio, Marco Molin, Lorenzo Mastrogiuseppe che si muovono sulla scena suonando dal vivo. E’ grazie alla loro generosità oltre che alla bravura che il racconto si muove leggero tra brani musicali che spaziano percorrendo l’epoca dei film muti ai grandi cantanti francesi del primo Novecento insieme a passi di valzer, di flamenco, di  tip tp fino ad un frenetico can can» .